Turismo balneare, 40% di presenze in meno

Turismo balneare, 40% di presenze in meno

Quaranta per cento di presenze in meno rispetto alla passata stagione, con un picco negativo a luglio quando il calo registrato è stato addirittura del 70%. Le cifre si riferiscono alle imprese balneari italiane nel 2014, ma a snocciolarle, identiche in zona nella percentuale e in un senso di impotenza che scoraggia, è Fabrizio Lotti, presidente del Consorzio balneari Costa Est e proprietario dello stabilimento La Capannina a Perelli 2.

«È andata molto male fino a questo momento – racconta Lotti – Luglio soprattutto l’abbiamo in pratica regalato, e parlo in generale un po’ per tutti. Direi che siamo intorno a una perdita stagionale del 40%, per luglio, il mese peggiore, addirittura 70%. Come mai? Basta guardare il cielo: scirocco, brutto tempo e freddo; anche oggi ho la felpa. Per dirne un’altra, ho qui davanti a me 223 ombrelloni e solo undici sono occupati».

Un bilancio perciò più che negativo quello che delinea il presidente del Consorzio balneari Costa Est, fatto soprattutto di maltempo che ha condizionato fortemente la stagione turistica, ma non solo. «Il tempo è stato chiaramente quello è stato, ma da aggiungere nel quadro pessimo della stagione vanno anche il soggiorno e i portafogli sempre più ridotti dei turisti».

Già, come se non bastassero temporali e folate di vento, a infierire sul turismo arriva anche una generalizzata parsimonia da parte dei vacanzieri, in particolare gli italiani. «Il mercato è cambiato, e non da ora – spiega Lotti – Se fino a qualche anno fa una famiglia organizzava le vacanze già da febbraio, adesso si punta al last minute, e magari solo per pochi giorni. Sta quindi alle strutture ricettive adeguarsi alla nuova domanda, prevedendo offerte e pacchetti adatti al trend.

Una promozione last minute, questo occorre». In tal senso arriva proprio dal titolare del bagno La Capannina l’esempio: «Per settembre ombrellone, wi-fi, pedalò e canoa li metto a 10 euro – dice Lotti – Peccato che il trend non sono io a guidarlo. Che significa? Beh, che il turismo lo fanno le strutture ricettive, villaggi e alberghi. Se un villaggio, per capirsi, costa a una famiglia 500 euro in Val di Cornia, mentre a Cecina o Pisa il prezzo scende di 200-300 euro, è ovvio che poco conta se il Lotti mette ombrelloni e altro a 10 euro al giorno. La gente va comunque a Cecina e Pisa».

In un tourbillon di numeri in calo e crisi economica, dal sindaco di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, ha chiesto al ministero dell’Istruzione di posticipare l’inizio scolastico al primo ottobre, prolungando così la stagione turistica di due settimane. Il ministro Stefania Giannini ha risposto negativamente, lasciando invariata l’apertura delle scuole, fissata da noi a metà settembre. «L’ipotesi di Buratti era buona, è buona, ma solo se collegata allo slittamento dell’inizio delle scuole, altrimenti a poco serve tenere aperto fino a ottobre – afferma Lotti – Anche se io continuerò pure in quel mese, almeno fin quando le condizioni meteo lo permetteranno.

Organizzare eventi collaterali al bagno, come apertura serale o altro, è interessante, ma solo se oltre allo stabilimento si hanno bar e ristorante; ma il problema da noi è più ampio». In che senso? «A Piombino manca la comunicazione tra le aziende che fanno attività turistica – spiega Lotti – Manca l’informazione e il coordinamento nel territorio. Ma un turista dove viene a sapere degli eventi, delle spiagge adibite ai cani, dei prezzi di quella o l’altra struttura? Serve una guida, che sia la Parchi o il Comune a farla. E sta a noi operatori ovviamente essere in grado di fornire i servizi. Tutto sta nella domanda: che turismo vogliamo a Piombino? Non lo so, ma so che per ora siamo solo degli improvvisati».

Francesca Lenzi – Il Tirreno 20.8.2014

STAGIONE LUNGA, PIÙ COERENZA

Il turismo destagionalizzato è un po’ come il fisico da palestra: tutti lo vorrebbero ma pochissimi sono davvero disposti a fare sacrifici e rinunce, ad assumersi impegni e a programmare un duro lavoro, pur di averlo. Ogni anno, puntuale (ma sarebbe meglio dire inesorabile) torna la questione delle vacanze da allungare e dell’offerta da spalmare, neanche fosse un barattolo di nutella.

A quel punto si alza qualcuno che lancia la grande idea: un settembre di vacanze “vere” e non più di nicchia, e magari un bel ritorno al primo ottobre come data di ouverture della scuola. Eureka! Questo qualcuno non di rado è il sindaco di Forte dei Marmi; ma non ha il copyright dell’idea geniale, per esempio noi la ricordiamo identica anni fa, partorita dall’allora sindaco di Viareggio. In queste storie nulla si crea e nulla si distrugge; e spesso la Versilia e tutta la Toscana arrivano in ritardo, dopo i reattivi adriatici, che sull’altra sponda della penisola le sparano altrettanto grosse, ma qualche settimana prima.

Ora, siccome questo accade ogni anno, senza peraltro centrare dei risultati concreti, bisognerebbe aver capito, ormai, che spalmare il turismo è più difficile che spalmare la nutella. Riguardo al calendario scolastico, la ministra Giannini – che in Versilia ci passa le sue, di vacanze – ha già risposto picche per il 2014, mentre per il 2015 forse si può affrontare il discorso. Riguardo alla promozione per un lancio della costa toscana di settembre, la Regione si è messa a disposizione anche se non si è capito bene l’entità dello stanziamento. Ma a nessuno sfugge che decidere di promuovere settembre cominciando il 20 di agosto è una toppa più che una soluzione. Gradita, per carità, ma pur sempre una toppa.

Nel frattempo consultiamo il calendario degli eventi sul sito web del Comune di Forte dei Marmi, il paladino della stagione lunga. Gli spettacoli di Villa Bertelli, la Versiliana di Forte, chiudono i battenti il 24 agosto: dopo quella data, non disturbateli. A settembre c’è il meritorio Premio Satira e pochissimo altro. Se loro stessi non ci credono per primi, perché dovremmo crederci noi?

FABRIZIO BRANCOLI – Il Tirreno

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