SOS CONSORZIO AGRARIO – Il Comitato propone la partecipazione dei cittadini
Una proposta al Sindaco di Campiglia e alla Regione Toscana
Al Comitato per Campiglia stanno arrivando le prime idee sulla salvaguardia e il riuso del Consorzio Agrario di Venturina. Tra le idee pervenute c’è anche la proposta di trasferire qui il Museo della civiltà del lavoro, ora depositato presso un capannone dell’area fieristica. Altre idee riguardano l’istituzioni di sedi per l’educazione in campo dell’attività agricola, di luoghi per la promozione e vendita di prodotti locali, ecc.
Lo stesso Comitato scrive una lettera aperta al nuovo sindaco Rossana Soffritti, all’Assessore regionale alla partecipazione Agostino Fragai, al presidente della Rete del Nuovo Municipio Alberto Magnaghi e al Garante della Comunicazione della Val di Cornia Laura Pasquinucci, per chiedere l’apertura di un percorso partecipato ai sensi della legge regionale sulla partecipazione (L.R. 69/2007) e in linea con i metodi della Rete del Nuovo Municipio, l’associazione di Comuni di cui anche Campiglia è socio. Prima di distruggere anche questa testimonianza storica – scrive il Comitato per Campiglia – il Comune dia ai cittadini, alle associazioni e a tutti i soggetti interessati la possibilità di decidere che cosa fare di questo complesso architettonico. Le idee non mancano e la decisone non può essere calata dall’alto, magari per avallare un ulteriore progetto di speculazione edilizia.
Il Consorzio Agrario di Venturina è una bella struttura, costruita nella prima metà del novecento a servizio dell’agricoltura di tutta la Val di Cornia. Lo spazio è enorme: un edificio centrale fiancheggiato da due fabbricati con prospetti a veranda, tetto a capanna, e ai lati, a chiudere il complesso, due costruzioni con lesene e timpano sagomato, buon esempio di architettura primo novecento. E, ancora sul retro altri capannoni con soffitti a trave, depositi altissimi, il tutto articolato con moduli e proporzioni perfette.
Esso rappresenta oggi la più importante testimonianza architettonica della storia agricola della zona, dopo che negli anni passati anche i vecchi e storici mulini di Caldana sono stati trasformati in appartamenti nel silenzio generale. Ora anche il Consorzio agrario, situato sulla centralissima Via Indipendenza rischia di fare la stessa fine: essere demolito per costruire al suo posto case ed uffici. Noi pensiamo che non ci sia bisogno di altre case e di altro cemento, ma di una attenta riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. Per attivare il percorso di partecipazione il Comune può avvalersi anche di finanziamenti regionali, presentando alla Regione Toscana un progetto ai sensi dell’art. 14 della L.R. 69. In tal caso il Comitato per Campiglia è disponibile a fare da partner per organizzare la partecipazione dei cittadini come previsto dalla legge stessa.
13 agosto 2009
Campiglia Marittima, 11 agosto 2009
Al Sindaco di Campiglia Marittima
e p.c.
All’Assessore alla Partecipazione della Regione Toscana
Al Presidente della Rete del Nuovo Municipio
Al Garante della Comunicazione della Val di Cornia
Oggetto: progetto di partecipazione sulla destinazione urbanistica del Consorzio Agrario di Venturina
Sulla base dell’emergere di preoccupazioni tra la cittadinanza e della necessità di approfondimenti storico-culturali, si propone all’Amministrazione comunale di Campiglia Marittima l’apertura di un percorso partecipativo ai sensi della L.R. 69/2007 sul tema in oggetto nell’ambito del percorso partecipativo sul Regolamento Urbanistico della Val di Cornia ed in linea con gli obiettivi della Rete del Nuovo Municipio, l’associazione di Comuni di cui anche Campiglia è socio.
Il Consorzio Agrario di Venturina è una struttura di pregio architettonico, unica nel suo genere in Val di Cornia, costruita negli anni ’30 del ‘900 a servizio dell’agricoltura di tutta la zona. Si tratta di un grande spazio che potrebbe essere suscettibile di vari usi a carattere culturale, economico e sociale, e che invece con il nuovo Regolamento Urbanistico, in via di approvazione, rischia di essere demolito per far posto ad appartamenti ed uffici, come purtroppo è già avvenuto per altri complessi architettonici pubblici e privati nel nostro Comune.
L’edificio del Consorzio agrario, situato sulla centralissima Via Indipendenza (l’ex Via Aurelia) rappresenta oggi la più importante testimonianza architettonica della storia agricola della zona, dopo che negli anni passati anche i vecchi e storici mulini di Caldana sono stati trasformati in appartamenti. Ora anche il Consorzio agrario, rischia di fare la stessa fine: essere demolito per costruire al suo posto case ed uffici. Noi pensiamo che non ci sia bisogno di altre case e di altro cemento, ma di una attenta riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.
Prima di distruggere anche questa testimonianza storica il Comune dia ai cittadini, alle associazioni e a tutti i soggetti interessati la possibilità di decidere che cosa fare di questo complesso architettonico. Le idee non mancano e la decisone non può essere calata dall’alto, magari per avallare un ulteriore progetto di speculazione edilizia.
Per attivare il percorso di partecipazione il Comune può avvalersi anche di finanziamenti regionali in base alla suddetta legge n. 69, che prevede per gli enti locali sostegni e incentivi allo svolgimento di processi partecipativi per le loro politiche e della Rete del Nuovo Municipio, di cui il Comune fa parte versando la propria quota annuale.
In tal caso il Comitato è disponibile a fare da partner per organizzare la partecipazione dei cittadini secondo quanto previsto dal c. b) del medesimo art. 14.
Ringraziando per l’attenzione, si inviano distinti saluti
Il Presidente del
Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi