Situazione della tutela delle aree di interesse archeologico in Val di Cornia – Lettera del Comitato per Campiglia alla Regione Toscana

Alla Direzione Regionale per i  Beni culturali e paesaggistici della Toscana
Alla Soprintendenza Archeologica della Toscana

Il Comitato per Campiglia da due anni sta operando per contribuire alla tutela del paesaggio e del patrimonio culturale in particolare del Comune di Campiglia Marittima ed in generale della Val di Cornia. Purtroppo i casi d’interventi dissennati sul territorio o di disinteresse per il patrimonio esistente non sono pochi. In particolare vorremmo segnalare le seguenti emergenze che richiederebbero, a nostro parere, un urgente intervento di tutela e di valorizzazione.

1) Comune di Campiglia Marittima :

Valle di Fucinaia e Botro ai Marmi. Presenza di forni etruschi per la produzione del rame, in parte scavati dal Minto e ritrovamenti preistorici. Gli scavi furono interrotti nel 1940. A parte i forni, alcuni in parte visitabili, il resto non è stato scavato sistematicamente. È visibile la presenza di cumuli di scorie di rame da fusione, di murature a secco insistenti sul luogo dei forni e soprastante piccola necropoli romana.
In queste aree o in prossimità, il piano regolatore del Comune di Campiglia Marittima prevede la realizzazione di magazzini industriali. Poichè è in corso la redazione del Regolamento Urbanistico, sarebbe il momento di verificare lo stato dei luoghi per impedire nuovi interventi distruttivi.

2) Comune di Campiglia Marittima . Area della Fonte di Sotto .
E un’area  completamente libera ai piedi della Rocca di Campiglia, restaurata nel 2008, dove passava la vecchia strada che partendo dalla antica via Emilia, saliva a Campiglia e ne rappresentava l’accesso principale prima che questo venisse ruotato verso mare. In questa area a poche centinaia di metri da quelle sopra descritte, è stato approvato un Piano di Lottizzazione per realizzare una RTA (residenze turistiche alberghiere) al quale il Comitato si sta opponendo ritenendolo un grave errore di pianificazione che ha trasformato aree destinate a parco pubblico in aree edificabili con una variante al PRG nel 1995. Ad oggi il Piano di Lottizzazione è stato approvato e sono stati rilasciati i permessi per tracciare tutte le strade interne ed i movimenti di terra e per realizzare un primo lotto di casette. Poichè in qualunque momento possono cominciare i lavori, chiediamo che vengano fatte delle indagini  preventive per valutare l’eventuale interesse archeologico dell’area, prima che si verifichino processi irreversibili di trasformazione dei terreni.

3) Comune di Campiglia Marittima
Cava della SALES: presenza di opere minerarie etrusche chiamate “le cento camerelle” . Sono state da tempo aggredite dai lavori di escavazione e forse quasi completamente distrutte. Contrariamente a quanto ci risulta essere stato concordato a suo tempo con la Soprintendenza Archeologica, non sembra che questa sia mai stata chiamata per controllare i lavori di scavo.
Relativamente a questi tre punti il dr. Tondo della Soprintendenza Archeologica ha effettuato un sopralluogo in data 19-10-2009.

4) Comune di Piombino.
Nel 2008 apparve sulla stampa la notizia della vendita di un importante complesso rurale, detto “il Casone” (foto), situato ai limiti della spiaggia, per destinarlo ad albergo con tutte le conseguenti trasformazioni interne, esterne e nel resede che ciò comporterebbe. L’edificio è tra due aree di scavo archeologico in corso.
Ultimamente è apparsa sulla stampa anche la notizia dell’intenzione del Centro Velico Piombinese di realizzare un edificio comprendente uffici, bar, rimessa barche, camere ecc. all’interno della pineta di Baratti, anch’essa area di interesse archeologico. Inoltre sempre dalla stampa si è appreso che vi è la richiesta di realizzare tre bagni privati attrezzati ed esclusivi per il Centro Velico Piombinese, per il Casone e per il complesso di Poggio all’Agnello (grande complesso rurale alle spalle del golfo, dove stanno realizzando abitazioni private dagli edifici esistenti ed un nuovo albergo per complessive 700/1000 presenze). Anche questa ipotesi è totalmente distruttiva non solo di spiagge sulle quali ancora avvengono ritrovamenti archeologici, ma anche di un patrimonio paesaggistico eccezionale.

Alla luce di quanto detto, il Comitato ritiene che la situazione sia veramente grave anche senza volere essere allarmisti e si chiede che venga fatta una ricognizione approfondita  sui luoghi per impedire distruzioni irreversibili .

Si allegano alcune foto e parte della documentazione a nostra disposizione.

Colgo l’occasione per ringraziare augurandomi di avere un gradito e gentile riscontro

Campiglia Marittima 24-10-2009

Comitato per Campiglia
Il presidente Arch. Alberto Primi

Sulla stampa:

Dal gruppo di Campiglia una lista di situazioni in cui sarebbero minacciate aree archeologiche e bellezze naturalistiche

Tutela del paesaggio e del patrimonio culturale: il Comitato per Campiglia, attivo da un paio d’anni, sottolinea le emergenze della zona. Inclusi i tentativi di costruzione su Baratti.

Cominciamo da Campiglia, con la Valle di Fucinaia e Botro ai Marmi, dove si registra la presenza di forni etruschi per la produzione del rame, in parte scavati da Minto, e ritrovamenti preistorici. Gli scavi furono interrotti nel 1940.

Il Comitato chiede siano evitati nuovi interventi distruttivi.

Altre richieste investono Fonte di sotto e il piano di lottizzazione per realizzare una residenza turistica alberghiera, giudicato un grave errore di pianificazione. Si chiede l’esecuzione di indagini preventive per valutare l’eventuale interesse archeologico dell’area, prima che si verifichino processi irreversibili di trasformazione dei terreni. Si passa, poi alla cava Sales di Campiglia e alla presenza di opere minerarie etrusche chiamate le “cento camerelle”. Sono state da tempo aggredite dai lavori di escavazione e forse quasi completamente distrutte. «Contrariamente a quanto ci risulta essere stato concordato a suo tempo con la Soprintendenza Archeologica, non sembra che questa sia mai stata chiamata per controllare i lavori di scavo», dice il Comitato ricordando un recente sopralluogo della Sovrintendenza.

Su Piombino l’attenzione si spinge sulla vendita del Casone, a Baratti, ai limiti della spiaggia, per destinarlo ad albergo con tutte le conseguenti trasformazioni interne, esterne. L’edificio è tra due aree di scavo archeologico in corso. Sempre su Baratti viene segnalata l’intenzione di una parte del consiglio del Centro velico di realizzare un edificio comprendente uffici, bar, rimessa barche, camere ecc. all’interno della pineta di Baratti, anch’essa area di interesse archeologico. «Inoltre – aggiunge – si è appreso della richiesta di realizzare tre bagni privati attrezzati ed esclusivi per il Centro Velico, per il Casone e per il complesso dell’ex fattoria di Poggio all’Agnello (700-mille presenze). Anche questa ipotesi risulta totalmente distruttiva di spiagge su cui ancora avvengono ritrovamenti archeologici, ma anche di un patrimonio paesaggistico eccezionale».

Per il Comitato la situazione è veramente grave. Da qui la richiesta di una ricognizione approfondita sui luoghi per impedire distruzioni irreversibili.

4 novembre 2009

Il Tirreno

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