Saltano le case al Paradisino, il Tar dà ragione al Comune
Al Paradisino non si costruiranno i 31 appartamenti da 50 metri quadrati l’uno decisi anni fa. Il Comune di San Vincenzo ha fatto bene ad annullare tali previsioni: lo dice la prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, che il 21 maggio ha depositato la sentenza dell’udienza dello scorso 11 marzo, contraria alla Paradisino Srl e favorevole all’amministrazione locale.
La Società aveva presentato ricorso nel 2012 avverso la delibera consiliare 107 del 28 dicembre 2011 con cui la precedente amministrazione dispose, in via di autotela, di sospendere le previsioni non ancora attuate del piano attuativo del Paradisino, e per l’annullamento della delibera consiliare 28 del 26 marzo 2012 (proroga della sospensione dell’efficacia del piano attuativo). La Paradisino Srl proprietaria dell’area reclamava un indennizzo da parte dell’ente e l’annullamento del parere della Soprintendenza del marzo 2014, recante il no al rinnovo dell’autorizzazione paesaggistica presentata dalla ricorrente.
Il piano attuativo d’iniziativa pubblica che prevedeva la realizzazione di uno stabilimento balneare e di un complesso turistico-ricettivo fu approvato il 29 settembre 2003 (seguito dalla convenzione del 30 dicembre 2004) ed era stata oggetto di una variante approvata il 15 giugno 2006 per l’adeguamento al parere rilasciato dalla Soprintendenza.
Il 2 ottobre 2006 fu sottoscritta la nuova convenzione relativa agli interventi previsti dalla variante: 1.700 metri quadrati di edificabilità massima, dei quali almeno 430 da destinare a stabilimento balneare (poi realizzato). Il Comune decise di sospendere in autotutela, nel dicembre 2011 e fino all’adozione del piano strutturale, l’efficacia delle previsioni del piano attuativo per la parte ancora non realizzata, e l’amministrazione approvò, il 6 maggio 2013, la variante gestionale di adeguamento del regolamento urbanistico alle normative regionali, modificando la scheda normativa dalla quale venne stralciata la previsione edificatoria.
Ecco che il piano strutturale, adottato nel dicembre 2013, classifica il parco del Paradisino invariante strutturale e ne prevede la tutela quale area boscata. “Il piano attuativo – sentenzia il Tar – riguarda un’area qualificata come bene paesaggistico, relativamente alla quale non può che farsi prevalere la misura di salvaguardia”. Per il Tar, la nuova previsione del 2013 limitata a 400 metri quadrati per attività urbane ammette la fruibilità dell’area verde tutelandola, grazie alla localizzazione delle opere in zone non interessate da duna e alberature. Il Tar ha condannato la Società alla rifusione delle spese (4.000 euro) in favore del Comune.
Paolo Federighi – Il Tirreno 22.5.2015