Rimigliano, un piano da 774 mila euro per salvare le dune
Dopo dieci anni di ritardi la Provincia approva il progetto necessario al riassetto dell’intera costa sanvincenzina
Un progetto per migliorare il sistema dunale della spiaggia di Rimigliano. È quanto previsto nel programma di interventi che la Regione ha pianificato nella delibera del 2001 nell’ambito del “Progetto di piano regionale di gestione integrata della costa ai fini del riassetto idrogeologico”, che considera anche i lavori sul golfo di Baratti. Dopo oltre 10 anni anche la costa di Rimigliano sta per vedere la partenza dell’operazione di competenza della Provincia di Livorno.
È già stato approvato il progetto definitivo e si stanno predisponendo le norme per attivare il bando. Quanto a tempistica il responsabile del procedimento, Enrico Bartoletti, ipotizza la conclusione del bando di gara con l’apertura delle buste entro aprile/maggio, con l’avvio dei lavori subito dopo la stagione turistica estiva.
C’è da dire che il piano messo in atto dalla Provincia non risponde all’esigenza di rimediare una situazione allarmante sul fronte erosione, come invece è presente ad esempio su Baratti. «Non si tratta di un intervento di ripascimento – spiega Bartoletti – ma di un progetto di miglioramento e prevenzione». Rimigliano infatti non sembra soffrire dell’azione erosiva del mare, che invece affligge altre zone, in primis la Costa est. Basta dare un’occhiata alla spiaggia per rendersi conto dello stato tutto sommato buono del litorale sanvincenzino. La sabbia è fine e pulita, e in larghezza copre almeno 40 metri, in alcuni punti anche di più, salendo con un dislivello che arriva quasi ai due metri. Forte è poi la presenza di egagropili, che altro non sono che le familiari palle di mare. Andando verso Piombino se ne trovano di meno, e anche la rena si ingrossa un po’, ma la spiaggia resta profonda.
Rimigliano ha inoltre la fortuna di avere una ricca vegetazione retrodunale, soprattutto nella parte centrale, mentre in direzione della Torraccia si abbassa un po’, risultando pure maggiormente bruciata. Il progetto messo in cantiere dalla Provincia, e finanziato per oltre 774mila euro (35mila le spese per studi e indagini) dalla Regione, ha l’obiettivo di conservare lo stato di cose attuale, cercando di correggere alcuni contesti critici.
Sono sostanzialmente tre gli ambiti di lavoro previsti: la razionalizzazione della fruizione, il ripristino della morfologia dunale, il ripristino della vegetazione dunale. In pratica si prevedono prima di tutto alcuni intervento sui vari ingressi alla spiaggia, attraverso la chiusura di alcuni, tramite staccionate, palizzate e barriere viminate, e l’apertura di altri con passerelle di legno, secondo un logistica rivolta a una maggiore organizzazione degli accessi.
Per la spiaggia è contemplata poi la collocazione di legname sciolto e cataste di legno e ramaglia, oltre a un cordone antedunale con posidonia. All’altezza della Torraccia inoltre si trova proprio sul limite tra l’inizio della spiaggia e l’area retrodunale una porzione di strada asfaltata, lunga circa 100 metri, che verrà eliminata. Infine, per il ripristino della vegetazione, il progetto considera più passaggi: la tutela dei nuclei di sughera, il taglio delle piante pericolanti, la riqualificazione dell’area umida retrodunale, l’impianto di specie vegetali psammofile, adatte agli ambienti sabbiosi.
Francesca Lenzi – Il Tirreno 2.2.2012