«Rimigliano, ritardi motivati»

«Rimigliano, ritardi motivati»

Il Forum per San Vincenzo all’attacco sui lavori fermi nella ex tenuta: «L’amministrazione ha stiracchiato le norme: percorso tortuoso»

«A chi non ha perso mesi della propria vita a scartabellare tra le pagine della variante di Rimigliano, può sembrare che si sia perso un anno nel nulla (come ha ricordato Luca Filippi su La Nazione del 16 maggio) , o che ci siano solo delle lungaggini burocratiche, mentre i lavori avrebbero potuto già essere un pezzo avanti». Attaccano così i consiglieri del Forum Nicola Bertini e Maurizio Viliani sul caso dei lavori nela ex Tenuta di Rimigliano.

Villani - Bertini«I troppi pasticci dell’Amministrazione — spiegano i due esponenti dell’opposizione — hanno creato un quadro di confusione tale da rendere imprevedibile l’esito della vicenda e ciò era prevedibile, come riportato dallo stesso Luca Filippi. La Regione Toscana con la Conferenza Paritetica, aveva raccomandato che il Pamaa (Piano aziendale di miglioramento agricolo ambientale) fosse coerente con il Regolamento Urbanistico, pertanto il documento presentato che inseriva l’albergo in una diversa collocazione e prevedeva varie realizzazioni incompatibili con gli strumenti urbanistici, avrebbe dovuto essere riscritto. Così non è stato, probabilmente perché il Comune di San Vincenzo non ha neppure richiesto espressamente al privato di adeguare il Pamaa».

«Tuttavia la questione fondamentale per cui si è “perso” oltre un anno — affermano Bertini e Viliani — è che il Comune, per non essere smentito nel conteggio degli immobili e superfici esistenti all’interno della Tenuta, ha tentato in ogni modo di far passare una Variante alle norme urbanistiche che prevedeva che ogni immobile privo di concessione poteva essere considerato perfettamente legittimo se qualcuno testimoniava che era stato edificato prima del ’67. Questa aberrazione del diritto, dell’urbanistica della logica e della politica, è stata parzialmente modificata in approvazione dell’ultima Variante al Regolamento Urbanistico e non è ancora chiaro se, per com’è scritta ora la norma, a Rimigliano esistono 16.000 o 11.000 o chissà quanti metri quadri da recuperare.

Rimigliano-gabbia-fagiani-1Infatti nelle superfici ammesse al recupero (cui vanno aggiunti i 6.000 mq di nuova edificazione per l’albergo) sono finite anche le fagianaie, le concimaie e parecchie altre strutture che tutto sembrano tranne che edifici e per le quali non esiste pratica edilizia negli archivi comunali. Insomma, il Comune di San Vincenzo ha stiracchiato ogni norma che ha incontrato nel suo tortuoso percorso amministrativo. L’unica cosa di cui si deve dare atto è che negli ultimi anni, non s’è fatto altro che lavorare sulla pratica di Rimigliano, bloccando l’attività degli Uffici su un progetto che penalizza le nostre risorse e condanna l’area all’omologazione. Ci si è lavorato tanto, investendo risorse umane e finanziarie per ottenere un atto confuso, contraddittorio, incoerente e pericoloso che scontenta la proprietà e trova la netta opposizione di chi da sempre combatte per la difesa del territorio e del paesaggio».

La Nazione 23.5.2013

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