Rimigliano, primo (e ultimo) duello (Corriere Fiorentino)

Il sindaco presenta il progetto della tenuta. Assemblea tesa e lunedì il Consiglio vota la variante

Alla fine la partecipazione dei cittadini invocata dai Comitati c’è stata. Un’assemblea pubblica per discutere sulla variante urbanistica riguardante la tenuta di Rimigliano è stata organizzata, ieri sera, grazie anche alle pressioni della Regione, ma i rappresentanti dei comitati hanno comunque storto la bocca, dato che il documento verrà votato già lunedì in consiglio comunale.

La sala della Torre era gremita come da previsione, con la presenza dei Comitati, di professionisti e di semplici cittadini. E nell’aria tanta tensione. Tutti di fronte al sindaco Pd Michele Biagi. L’argomento di discussione è il caso che ha colorato l’estate di San Vincenzo: la variante e l’albergo previsto al suo interno di 6 mila metri quadrati e 180 alloggi (in gran parte seconde case), da costruire nei 560 ettari di tenuta agricola di Rimigliano.

«Siamo qui per portare avanti una partita importante iniziata tempo fa», dice Biagi. Il sindaco, in apertura, vuole togliersi anche qualche sassolino dalla scarpa. «La partecipazione sul progetto c’è sempre stata. Dal 2005 quando la Regione ha chiesto percorsi di questo tipo li abbiamo seguiti da subito. Poi c’è chi ha partecipato e chi non lo ha voluto fare». Poi Biagi entra nel vivo della discussione, del regolamento urbanistico, che «è coerente con gli strumenti regionali, provinciali e dei Comuni della Val
di Cornia». Entra ancora più nello specifico. «Un’amministrazione deve sì tenere conto dell’ambiente, ma anche del futuro delle nuove generazioni, della crescita e delle opportunità». Aspetti che il progetto contenuto nella variante contiene, secondo Biagi.
«Un intervento edilizio nella tenuta deve valorizzare le attività già presenti al suo interno». Il progetto dell’amministrazione, al di là delle parole del sindaco, ha ricevuto nove osservazioni, per un totale di 101 punti messi sotto esame.

Molti i soggetti in causa. C’è il Forum di San Vincenzo che ha chiesto di rivedere la distribuzione degli edifici da costruire e il Comitato dei Cittadini di Campiglia che vuole il mantenimento della funzione agricola degli edifici già esistenti.

«Di tutelato a Rimigliano non c’è niente» continuano però i Comitati dalla sala, con alcuni rappresentanti col lutto la braccio per protesta simbolica.

Alberto Primi del Comitatoper Campiglia, per esempio, che nella vita fa l’architetto, attacca a viso aperto il Comune:«Questo piano, guardando le osservazioni della Regione, è spazzatura. Mancano tutti gli elementi per dare il via alle procedure, perché la proprietà potrà fare all’interno tutto quello che vuole. Porteremo tutto alla magistratura».

Alfredo Faetti
Corriere Fiorentino 1.10.2011

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