Rimigliano, confermato l’albergo
«L’albergo resta al centro del piano della Tenuta di Rimigliano. Il progetto, senza di esso, non va avanti». È quanto dice l’imprenditore venturinese Maurizio Berrighi, amministratore della Rimigliano Srl, a proposito dell’hotel da 150 posti letto previsto all’interno del podere Poggettino Contessa Lea.
Perché, quindi, un’osservazione al Piano strutturale in cui la società proprietaria della Tenuta chiede di “rivedere la destinazione turistico-ricettiva assegnata al podere esistente Poggettino Contessa Lea – si legge nell’osservazione -, modificandola in residenziale e di ammettere il trasferimento di una parte della premialità di 5.000 metri quadrati (mq) di superficie lorda di pavimento (Slp) assegnata a detto nucleo poderale, pari a 3.000 mq di Slp, destinandola a residenza”? Berrighi ne chiarisce i motivi definendola un’opzione da considerare visti i dubbi sull’albergo da parte di Provincia e Regione in relazione alla proposta di Anpil che interessa tutta la Tenuta.
Un’opzione che, tuttavia, non cambia le carte in tavola: l’albergo resta una priorità del progetto. «È un’opzione – dice l’amministratore della Rimigliano Srl –, visto che erano emerse perplessità sull’albergo da parte di Provincia e Regione. Ma il progetto, senza l’albergo, non va avanti, perché la struttura porterà posti di lavoro e servizi per i futuri residenti. Inoltre, l’albergo è legato all’incremento dell’agricoltura nella Tenuta, aspetto fondamentale del progetto. Non siamo disponibili a rinunciarvi: l’albergo è il fulcro di tutta l’azienda».
Chiarita la natura dell’osservazione e la conferma dell’albergo come priorità dell’intero progetto della Tenuta, che vedrà la realizzazione di circa 30 abitazioni di grandi dimensioni (dai 300 ai 600 metri quadrati l’una), di un museo, piste ciclabili, piscine e servizi per salute e sport, Berrighi racconta l’avanzare dei lavori nel primo podere in cui si stanno effettuando gli interventi di recupero dell’esistente, ossia Le Chiusacce, già oggetto di un investimento di circa 800.000 euro per risanamenti ambientali.
«Abbiamo investito circa 800.000 euro per risanamenti ambientali – dice l’imprenditore – e ora le pinete intorno alle Chiusacce sono meravigliose. L’edilizia, nel progetto, è un contorno: tutto si basa sulla cura di ambiente e paesaggio, incremento dell’agricoltura e sostenibilità che porterà le abitazioni e l’albergo in classe energetica “A”. Alle Chiusacce stiamo effettuando i consolidamenti al podere esistente.
La Conferenza paritetica regionale aveva stabilito di lasciare i coni visivi tra i poderi e stiamo lavorando su una diversa disposizione». La Rimigliano Srl comprò la Tenuta nel 2003 per 30 milioni di euro all’asta successiva al fallimento della Parmalat dei Tanzi, precedente proprietaria dell’area di circa 540 ettari. Da allora all’inizio della realizzazione del progetto sono trascorsi undici anni. «Se non avessi avuto una solida compagine di soci – conclude Berrighi –, saremmo falliti da tempo. Sono loro che hanno voluto attendere credendo nel valore del progetto. E hanno avuto ragione».
Paolo Federighi – Il Tirreno 11.4.2015
C’è un’ultima possibilità per riuscire a spiegare l’assurdità logica di quanto sostenuto nell’articolo da Berrighi, e cioé che l’osservazione costituisca un avvertimento-diffida ufficiale, scritto e protocollato, al Comune, con il quale si avverte che o si trova il modo di far avere all’albergo (e già che ci siamo anche alle mega-ville) una spiaggia dedicata, ma anche attrezzata con tutti i servizi adeguati alla classe dell’Hotel e delle ville, oppure l’albergo non si fa più, con tutto quello che segue anche in termini di mancata nuova occupazione.
E chi deve intendere, intenda.
Dalla risposta a questa osservazione si potrà capire la sorte dovrà attendere Rimigliano a mare.