Presto nuova mobilità per Baratti

Più piste ciclabili e bus, meno auto: l’assessore Claudio Capuano intende ridurre la pressione del traffico.
Baratti, dal prossimo anno nuova viabilità. Più piste ciclabile, più bus, spazio al trekking, percorsi naturalistici. «E’ ora di iniziare a rivedere la mobilità del Golfo» ha annunciato l’assessore Claudio Capuano che vuole iniziare quanto prima a dialogare con tutti i soggetti, dagli esercenti ai residenti per trovare soluzioni condivise, con la volontà di allentare la pressione veicolare su Baratti e Populonia.
«Baratti è un gioiello da preservare – ha detto Capuano – bisogna disincentivare l’ingresso nei parcheggi del Golfo con soluzioni soddisfacenti». Punto nevralgico del piano dovrebbe essere il parcheggio di Caldanelle. Ma se questa sarà la discussione dei prossimi mesi oggi si cerca di tamponare ai disastri dell’alluvione dell’ottobre scorso e per questa estate – malgrado il crollo del ponte – la viabilità verrà garantita su due corsie (il by pass attuale e un ponte provvisorio che sarà costruito) a partire da luglio.
I bus potranno inoltre transitare anche fino a Populonia. L’alluvione ha evidenziato tutte le criticità dell’area e sono in molti ad invocare cambiamenti. Riccardo Gelichi, capogruppo di Ascolta Piombino chiede «un piano coordinato d’azione conservativo e nel contempo di valorizzazione del patrimonio esistente.
Abbiamo atteso più di un decennio per avere un piano particolareggiato che regolasse, una volta per tutte, le attività presenti nel Golfo di Baratti: quelle archeologiche, quelle commerciali, oppure quelle legate alla nautica e a tutte le attività legate all’uso del mare. Ma il piano adottato recentemente dall’Amministrazione Comunale, come avevamo a suo tempo sostenuto, non si è dimostrato all’altezza delle aspettative, nulla è mutato, nessuna risposta è stata data al miglioramento della conservazione, tantomeno a quello della fruizione; inoltre la Parchi Val di Cornia era ed è ancora la grande assente del piano.
Anche l’azione archeologica dovrebbe calarsi nel contesto urbano come un vero progetto, dove l’ intervento e la sua fruizione pubblica possano collimare all’interno di strategie condivise. Bisognerebbe avviare una discussione seria sull’argomento che non assuma l’aspetto della faziosa speculazione politica, o peggio personalistica, e alla fine arrivare ad una variazione sostanziale del Piano Particolareggiato di Baratti».
La Nazione 27.3.2016