Polemica sul caso Romitorio: come è difficile amministrare un Comune

Polemica sul caso Romitorio: come è difficile amministrare un Comune

Scrive Walter Gasperini (ex sindaco di Suvereto) dopo l’intervento della sindaca di Castagneto Carducci sul caso Romitorio:

Purtroppo è proprio vero: i Comuni sono sempre meno coinvolti nel governo del proprio territorio.
Leggere l’intervento della sindaca di Castagneto su quanto sta avvenendo al Romitorio e Monte Coronato serve a comprendere quanto sia difficile amministrare un Comune, dove i cittadini chiedono conto ogni giorno di tutto quello che succede mentre invece vi sono pezzi dello Stato, sempre più grandi e importanti che camminano senza nemmeno un parere del Comune, ma al Comune spetta comunque rispondere di tutto quello che avviene.

Il fatto grave è la creazione di una strada sul Monte Coronato, dove vi era un semplice e piccolo viottolo, ma enti titolati hanno autorizzato la trasformazione in strada carrabile e i sindaci interessati lo hanno saputo quando chi vuol bene all’ambiente ha denunciato pubblicamente la cosa.

 

Quello che però mi sconcerta è l’affermazione di supponenza che deriva da mancata informazione e crea allarmismi fuori luogo e può solo far perdere fiducia nelle istituzioni. Mi permetto di ricordare alla sindaca che spetta proprio ai Comuni garantire la tutela del territorio e un governo adeguato a una giusta valorizzazione, affinché sia chiaro che tutti, cittadini, amministratori e ambientalisti, stanno lavorando per migliorare le condizioni di vita e impedire che l’ambiente venga offeso e quindi reso più fragile.

Le cose portate in maniera chiara da Legambiente mi sembrano evidenti, quella strada non c’era. Non sarà mica che gli enti autorizzanti hanno ritenuto giusto cambiare il possibile utilizzo dai vecchi muli alle nuove fuoristrada?

Non è scritto da nessuna parte che il titolare di una competenza abbia anche le giuste attenzioni alla salvaguardia ambientale, quello che però deve essere certo che il sindaco deve dare conto di tutto quello che avviene sul proprio territorio, e se altri enti non tengono in considerazione il pensiero degli amministratori locali spetta a loro saper ricordare il loro ruolo incancellabile di primo referente dei concittadini.

Viste così le cose, le serene reprimende andrebbero indirizzate verso chi non considera invece il bisogno di attenzione all’ambiente che cresce ogni giorno, e non verso quelli che sollevano il problema.

In fondo il sindaco rimane sempre il sindaco, spetta a lui nella sua veste ufficiale saper coordinare e dirigere, tenendo alti i suoi principi fondamentali, senza cedere potere e tanto meno rapporto con la sua cittadinanza. Per prima cosa dovrà però essere condivisa la convinzione che il territorio debba essere fruito mentre si valorizza, nella certezza che solo così si costruiscono le basi della concreta sostenibilità dello sviluppo, e il sindaco non rimane chiuso nel suo fortino a difendere l’indifendibile, il ruolo del sindaco è quello di essere la voce dei suoi cittadini tutti.

Il Tirreno 2.8.2017

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