Polemica per le “baracche” al servizio dei campi boe di Baratti
A Baratti è ormai in stato avanzato la realizzazione delle nuove strutture. Muta radicalmente il panorama. L’obiettivo è migliorare il servizio offerto ai turisti.
Le strutture a servizio dei campi boe di Baratti sono quasi concluse, e sui social si riaccende una polemica che nei mesi scorsi era stata avviata dal Comitato per Campiglia, il primo a criticare quelle strutture di legno poggiate su base e plinti di cemento.
«Quello che è certo – la sintesi del pensiero di Comitato per Campiglia – è che questa opera in corso a Baratti farà sparire una vista sul mare e modificherà lo skyline del golfo con buona pace della tutela del paesaggio».
E indubbiamente quelle baracche di legno, che hanno uno sviluppo notevole anche in altezza, cambiano decisamente il panorama.
Così è ripartita l’ondata di indignazione sul progetto che sta portando a compimento una delle previsioni del piano particolareggiato, peraltro rivisto e corretto appunto dalle proteste che portarono nel 2012 alla formazione del Comitato “Giù le mani da Baratti”.
«A Baratti dovrebbero crescere nuovi pini e non baracche”, si legge su un post su Facebook e giù a seguire con commenti analoghi, spesso conditi di polemica politica su fronti opposti visto che quel progetto fu approvato dalla giunta precedente.
Va ricordato che la base di partenza era l’abbattimento delle vecchie baracche in lamiera, non certo belle da vedere, utilizzate da diportisti e pescatori per sistemare il proprio materiale. Operazione poi seguita dalla realizzazione dei quattro fabbricati, con servizi igienici, e oneri a carico delle tre imprese e del circolo nautico che gestiscono quello specchio d’acqua. Un intervento motivato con la necessità di riordinare l’area e offrire un servizio migliore in chiave turistica.
Il Tirreno 2.2.2020