Paradù, nuove incognite dalla Sovrintendenza

Paradù, nuove incognite dalla Sovrintendenza

Castagneto Carducci, l’ente chiede l’annullamento dell’autorizzazione rilasciata. La proprietà: «Non c’è nessun atto illegittimo che giustifichi questa richiesta»

La Soprintendenza di Pisa ha avviato un procedimento per richiedere l’annullamento del parere positivo rilasciato, nel gennaio 2013, per la realizzazione del villaggio turistico Paradù. Si complica ancor di più quindi la vicenda relativa al sequestro preventivo della struttura turistica, la cui società, nella figura dell’amministratore unico Riccardo Mariotti, sta conducendo una lotta contro il tempo per garantirne l’apertura la prossima stagione turistica.

Commissione paesaggistica. A perseguire la regolarità dei procedimenti, in tempi utili, è massimo anche l’impegno in corso da parte dell’amministrazione comunale di Castagneto Carducci e del sindaco Sandra Scarpellini che, preso atto della comunicazione dell’ente pisano, ha richiesto un incontro urgente che si è svolto ieri mattina. L’auspicio è che si proceda alla convalida dell’autorizzazione, già concessa prima dell’avvio dei lavori, arricchita dalle integrazioni prodotte dalla proprietà del villaggio e richieste espresse dal Tribunale del riesame. «Sono trenta i giorni di tempo che l’ente pisano ha a disposizione per decidere se considerare idonee le integrazioni proposte e quindi convalidare l’autorizzazione iniziale o procedere all’annullamento – spiega il sindaco Scarpellini –. L’annullamento del proprio parere, in autotutela (secondo la legge 241 del 1990), è stato chiesto in quanto la documentazione prodotta è stata considerata carente, ricordiamo che il loro parere è vincolante. Ci siamo subito attivati inoltre per richiedere la commissione paesaggistica, una volta ottenuto il parere questo andrà in Soprintendenza che deciderà in autonomia».

La corsa della proprietà. «Abbiamo prodotto la documentazione richiesta dal Tribunale del riesame – afferma Mariotti – sia per il Comune che per la Soprintendenza al fine di concludere tutto l’iter che porti alla conferma dei pareri già espressi. D’altronde non abbiamo mai avuto contestazioni durante l’operazione. Questa decisione della Soprintendenza è resa possibile solo come procedura in autotutela, per mantenerla dovrebbe esistere la certezza di un atto illegittimo, che non c’è. In più, se fosse mantenuta, si dovrebbero far carico dei danni provocati a chi nel frattempo ha realizzato l’intervento con importanti impegni economici, solo le casette sono costate 10 milioni di euro».

La corsa contro il tempo. «Urge il nuovo nulla osta della commissione paesaggistica – conclude –, tale da permetterci di chiedere il dissequestro e aprire per la stagione estiva».

La prospettiva. Il Tribunale del riesame ha richiesto nel provvedimento che riguarda la sentenza emessa lo scorso 23 gennaio, oltre all’integrazione dei documenti mancanti per le strutture esistenti, e alcune variazioni sull’autorizzazione paesaggistica già rilasciata dal Comune, una nuova documentazione per gli interventi previsti nel futuro, che ha dato avvio a un nuovo processo autorizzativo, che è in corso. I nuovi lavori, se tutto andrà bene, vedranno la riduzione nella costruzione delle casette, dalle 654 previste, disposte su 36 ettari, si passerà a un massimo di 400 (193 già esistenti). Nel frattempo, la proprietà ha anche presentato il ricorso in Cassazione con la volontà di ritirarlo al momento in cui saranno tolti i sigilli al villaggio Paradù.

Divina Vitale – Il Tirreno 20.2.2015

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