Paradù, chiuse le indagini, è atteso il rinvio a giudizio
Castagneto, Mariotti: «Nel giro di un anno arriverà la sentenza di primo grado». Per il villaggio turistico restano le incertezze sul numero delle case in legno
Chiuse le indagini sul Paradù, il villaggio turistico sorto sulle ceneri dell’ex Club Med in località Pianetti a Marina di Castagneto. La Medonoratico, rappresentata dall’imprenditore Riccardo Mariotti, è in attesa di comunicazioni dalla Procura di Livorno. In pratica, dalla società si è in attesa della data per l’udienza del rinvio a giudizio.
«Nel giro di un anno arriverà la sentenza di primo grado, abbiamo optato per un processo veloce che ha escluso il passaggio dall’udienza preliminare, essendosi azzerati i reati più gravi di carattere urbanistico». È quanto pronostica Mariotti, che aggiunge: «Questo per uscire dall’impasse, il prima possibile».
Ancora non si sa se per la stagione 2016 verranno costruite le ulteriori casette autorizzate, perché manca il provvedimento da parte dell’amministrazione comunale. Ritardi su ritardi che per la proprietà penalizzano sul piano commerciale il villaggio turistico.
La proprietà.
Il 4 novembre scorso si è svolta l’udienza in cui sono stati ascoltati i periti incaricati dal Gip. Sono stati esclusi i reati a carattere urbanistico, ma restano in piedi quelli legati al rischio sismico, al rischio idrogeologico, al danno ambientale e quello relativo all’autorizzazione paesaggistica. «È tutto nelle mani della Procura – spiega Mariotti – e ci stiamo muovendo per trovare un accordo sul numero delle casette. Se viene mantenuta la cifra di 393 la Procura potrebbe sollevarci anche dal reato relativo all’autorizzazione paesaggistica. Quel che è certo è che il villaggio non sarà mai più posto sotto sequestro». E ancora: «Per il rischio idrogeologico ci eravamo basati, come dice la legge, su una previsione per 200 anni, invece il perito l’ha fatta su mille anni. Stiamo lavorando sulla certificazione sismica delle casette e per quanto riguarda i tagli, gli scavi e le rimozioni abbiamo agito solo su autorizzazione e continuamente controllati dalla Forestale».
Il Comune.
L’amministrazione comunale si sta muovendo per arrivare al percorso più condiviso possibile. Ma resta il fatto che i termini per il rilascio del provvedimento, che permetterebbe il proseguo dei lavori (mancherebbero all’appello 200 casine) è scaduto il 15 aprile scorso. O come chiede la Soprintendenza 41 in aggiunta alle 193 realizzate. Ente a cui nel frattempo la Medonoratico ha fatto causa al Tar per chiedere l’annullamento del “parere” o un risarcimento di 50 milioni di euro per i danni patiti e gli investimenti già sostenuti che altrimenti verrebbero compromessi. La possibilità di realizzare solo 41 case mobili in aggiunta all’esistente rimetterebbe in discussione l’intero progetto: il villaggio infatti perderebbe le caratteristiche originarie, per cui a detta della Società ha tutte le autorizzazioni, oltre ad obbligarla a un cambio all’interno della scheda del Regolamento urbanistico in cui è inserito.
Divina Vitale – Il Tirreno 2.12.2015