No alla centrale a biomasse – Consiglio compatto contro l’impianto a Cafaggio
Il no alla centrale a biomasse liquide compatta il consiglio. È accaduto nella seduta di lunedì con l’approvazione all’unanimità di un ordine del giorno in tema, proposto dal gruppo di maggioranza. La contrarietà alla localizzazione dell’impianto nella piana di Cafaggio, in località Amatello, arriverà sui tavoli del presidente della Provincia, di quello della Regione e del ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio, a cui è previsto l’invio del documento.
Un atto che giunge a ridosso della conferenza di servizi che dovrà pronunciarsi sul sì o no al progetto della ER Energia Rinnovabile Campiglia Marittima Srl di Occimiano (Alessandria), a cui fa capo la costruzione dell’impianto della potenza elettrica di 17,2 Mw a fronte di un investimento stimato in 25 milioni di euro. A giorni, infatti, la Provincia di Livorno renderà nota la convocazione, in una data che non può essere oltre trenta giorni da quella di deposito dei documenti di integrazione al progetto, richiesti dall’Ente alla società ER in occasione della precedente conferenza di inizio aprile. E un’indicazione indiretta sul giorno viene dal deposito delle stesse carte presso gli uffici del Comune di Campiglia, dove sono state consegnate per opportuna conoscenza cinque giorni fa. Un progetto quello della ER – società partecipata dalla SAS Energia e Servizi Srl, riconducibile all’azienda piemontese Sviluppo Ambientale Sostenibile Spa, e da Miro Radici Energia Srl, del gruppo industriale bergamasco Radici – che è legato a filo doppio alle serre della Floricoltura Magnani di Viareggio, già autorizzate da oltre un anno dal Comune. La centrale, infatti, che verrebbe alimentata a oli vegetali, oltre a produrre elettricità è pensata come cogeneratore per riscaldare le colture protette, previste su una superficie di circa sette ettari con il calore di risulta del ciclo termico dei motori. Un’ipotesi d’impianto dimensionata per fornire il calore necessario a riscaldare le serre che fa storcere la bocca a molti, in primis ai sindaci di Campiglia e Suvereto ma anche ad alcune associazioni di categoria, forze politiche e comitati locali, intervenuti più volte per sottolineare il “no” al progetto in un’area agricola di pregio. Il Comune di Campiglia in sede di conferenza di servizi dovrà pronunciarsi sulla compatibilità urbanistica del progetto ma la risposta è già nel documento approvato dal consiglio che valuta “paesaggisticamente incompatibile e inefficiente la localizzazione proposta” e ritiene “assolutamente inadeguate le infrastrutture esistenti per l’approvvigionamento delle biomasse necessarie ad alimentare un impianto di grandi dimensioni”. Ed è per questo che il consiglio ha espresso “la propria contrarietà alla localizzazione della centrale a biomasse da realizzare in loc. Amatelo” impegnandosi a “mantenere alta l’attenzione su ogni fase del procedimento in oggetto invitando tutta l’amministrazione comunale a sostenere la volontà espressa da questo consiglio comunale in ogni sede deputata”.
Manolo Morandini
13.11.2008
Il Tirreno