Minacce sulla Parchi. L’analisi di Nicola Bertini
Apprendo dalla stampa che l’Amministrazione di San Vincenzo sta valutando l’uscita unilaterale dalla soc. Parchi Val di Cornia.
Inutile nasconderlo, la soc. Parchi, oggi, non funziona ma questo non per responsabilità del destino cinico e baro né per una congiunzione astrale sfavorevole. Una precisa volontà politica, tanto determinata quanto dannosa per il nostro territorio, conduce alla soppressione della Parchi per sostituirla con il nulla.
Si deve infatti sapere che la Parchi fino al 2007 ha visto costantemente crescere la quota di autofinanziamento fino a raggiungere il 97%. Al tempo l’azienda non pesava sul bilancio dei comuni (San Vincenzo contribuiva con poche migliaia d’euro) e il patrimonio era gestito in modo molto più curato. A partire dal 2008 si sono riversati sulla Parchi centri di costo a cui non corrispondevano possibilità di incasso capovolgendo un criterio che aveva dato ottimi risultati sino all’anno prima: ad ogni centro di costo per l’azienda doveva corrispondere una fonte di ricavo, fosse questa garantita da parcheggi o strutture da dare in gestione.
Il bilancio della Parchi da allora è diventato via via più dipendente dal contributo dei comuni e l’autonomia della società si è ridotta, fino alla mazzata definitiva.
Nel 2012 il comune di Piombino decise unilateralmente di sottrarre al bilancio della Parchi i parcheggi di Sterpaia e Baratti per rimpinguare il proprio bilancio comunale (1,2 milioni di euro). Questa iniziativa avrebbe dovuto provocare una reazione forte da parte degli altri comuni che si ritrovavano indirettamente a contribuire al bilancio di Piombino e assistevano al definitivo tramonto del progetto della Parchi Val di Cornia. Invece la subalternità politica all’allora Sindaco di Piombino, artefice di questo capolavoro amministrativo, produsse il silenzio e l’acquiescenza da parte dei comuni lesi.
A dimostrazione di questa ricostruzione proprio le quote richieste ai comuni per il finanziamento della società. San Vincenzo dava poche migliaia di euro fino al 2007, passò prima a 70.000€ poi a 90.000€ finché nel 2012, dopo essersi impegnata a versare 300.000€ in conferenza dei sindaci per permettere a Piombino di prendersi i parcheggi di Sterpaia e Baratti, fece salire il contributo fino a 144000 € e fino ad oggi è rimasto attorno ai 130.000, servizio di sportello turistico incluso.
Dopo aver strozzato la società, i comuni stanno pensando di scioglierla e il problema è per fare cosa?
Nessun progetto di promozione e valorizzazione del nostro patrimonio ambientale è stato elaborato al di fuori della Parchi, anzi San Vincenzo, nella concezione di Bandini e Cosimi ha due ottimi motivi per togliersi dai piedi la Parchi: permettere ogni sorta di realizzazione edilizia a Rimigliano e concedere mano libera ai cavatori sulle colline.
Se questo può essere il futuro del nostro territorio, è giusto e sacrosanto uccidere la Parchi, se invece la strategia da perseguire è opposta, si ricerchino le responsabilità politiche dello strangolamento dell’azienda e si rilanci la sua azione partendo dalla “restituzione” dei parcheggi di Sterpaia e Baratti da parte del Comune di Piombino.
La proposta di scioglierla nei termini che devo purtroppo leggere sulla stampa stamani, è di un pressappochismo e di una superficialità che … che non stupisce affatto.
Nicola Bertini
Coordinatore delle liste civiche della Val di Cornia
Da troppi anni i comuni della zona si comportano non da gestori,ma da padroni assoluti del nostro territorio. I risultati che abbiamo visto e forse se i cittadini si renderanno conto dei disastri che hanno combinato,la nostra zona potrebbe vedere un futuro.Sarei grato avere un elenco anche minimo delle cose positive che lasciano a questo zona ex industria,mini turistica e senza indirizzi. Anzi uno è certo,RIMATERIA.