L’urbanistica a Campiglia: chiedete e vi sarà dato
Il Sindaco di Campiglia, con la delibera G.C. 15/2015, ha deciso di fare spendere un pò di soldi ai cittadini per realizzare i desideri di alcune persone (sei? sette?) che vogliono costruire là dove oggi non si può, con la giustificazione che è indispensabile sostenere il “comparto economico locale” anche se questo vuol dire modificare in maniera disorganica, estemporanea e saltuaria le regole obbligatorie per tutti.
Nessuno sa, neppure il Consiglio Comunale, quali siano queste sei o sette richieste che dovrebbero risollevare l’economia locale, certo è che la Giunta le ha ritenute così importanti da fare valutare all’ufficio tecnico comunale se ci sono ostacoli, come risolverli e a quali professionisti esterni dare l’incarico per preparare le varianti al Piano Strutturale e al 1° Regolamento Urbanistico.
Visto che il Piano Strutturale è stato progettato da un famoso urbanista per i Comuni di Piombino, Campiglia Marittima, Suvereto e Sassetta ed è costato centinaia di migliaia di euro e visto che il Regolamento Urbanistico è stato fatto in accordo con Suvereto e Piombino, ci si chiede quali siano questi grandi vantaggi (per altro per il solo comune di Campiglia) che giustificano il rimettere le mani su un P.S. che dovrebbe scadere solo nel 2027 e un R.U. che comunque dovrebbe essere rivisto a breve e complessivamente.
La necessità di adeguare il P.S. e il R.U. a nuove leggi regionali e provinciali in materia di paesaggio e cave non deve essere il grimaldello per mettere mano autonomamemte a piani che furono redatti in una ottica di azioni intercomunali per altro continuamente richiamate nella stessa delibera.
Questo procedere del Sindaco è una chiara prova del disinteresse a informare i cittadini su richieste estemporanee e che fanno spendere soldi pubblici e del disinteresse a portare avanti una visione intercomunale della gestione del territorio.
Non è accettabile che una amministrazione decida alla chetichella cosa fare e a chi far fare, specialmente quando ha già dimostrato in anni passati la pericolosa tendenza a farsi abbindolare da imprenditori vari che proprio con la promessa di capitali e lavoro, hanno potuto dare vita a scempi del territorio senza raggiungere il bengodi promesso. Ricordiamo in merito l’eliminazione del verde pubblico per fare la residenza turistica alberghiera a Fonte di Sotto, mai realizzata, lo scempio rappresentato dalla Lottizzazione della Stazione incompleta e ridotta a un pezzo di squallida periferia urbana, la distruzione di sette ettari di campagna per una lottizzazione industriale alle Lavoriere, abortita e che di fatto è servita solo a far spostare l’impianto Betonval dalla zona del Parco Termale per farvi costruire abitazioni.
In linea di principio il Comitato per Campiglia è contrario alle “varianti anticipatrici” in quanto si sono sempre dimostrate peggiorative dello strumento urbanistico originario, ma se proprio il Sindaco le vuole fare, abbia almeno l’educazione di parlarne in Consiglio comunale e con i Comuni vicini; e abbia prima di tutto la consapevolezza che non si possono solo proporre modifiche aggiuntive, ma bisogna anche proporre modifiche che cancellino o correggano previsioni sbagliate come appunto Fonte di Sotto, Lavoriere e Stazione.
Campiglia Marittima 27-10-2015
Comitato per Campiglia
Alberto Primi
Sulla stampa:
– Il Tirreno 4.11.2015: