«Le strade killer non esistono» (Comandante Mauro Cristiani)

«Fermiamo la strada killer». Non accenna a placarsi la polemica sulla presunta pericolosità di via della Principessa, teatro tre giorni fa di un terribile incidente mortale. Su Internet, in particolare sui social network, il dibattito è al calor bianco e anche in redazione arrivano lettere che denunciano i molteplici rischi di quell’arteria.

Ristrettezza delle corsie, scarsa illuminazione, mancanza di vie di fuga e di attraversamenti pedonali rialzati, presenza di rischiosi cordoli in cemento che delimitano la pista ciclabile, lavori per la realizzazione di nuovi parcheggi: ecco i principali capi di imputazione.

Abbiamo chiesto al comandante della polizia municipale Mauro Cristiani di analizzare le caratteristiche della Principessa. «Le strade killer non esistono, è la condotta che si tiene al volante a renderle tali. Ovviamente tutto è migliorabile, ma a mio giudizio questa via è sicura – spiega – Diventa pericolosa solo se non si rispettano la segnaletica e le norme del codice, ma questo vale per qualunque strada». Cristiani ricorda che l’arteria che collega San Vincenzo e Piombino in passato era assai più spesso teatro di gravi incidenti: «Tempo fa, parlo dell’inizio degli anni Novanta, feci uno studio da cui emergeva che sulla Principessa c’era un morto ogni 500 metri!
Oggi la situazione è molto diversa. Anche l’incidente dell’altro giorno mi ha sorpreso: non me lo aspettavo un sinistro di tale gravità».

Ora molti cittadini si aspettano che il Comune intervenga per migliorare la situazione: «Queste sono decisioni che prende l’amministrazione – spiega Cristiani – Io mi limito a fornire un parere tecnico. In passato, e nuovamente all’inizio di questa stagione, ho proposto alcuni interventi che potrebbero essere utili: attraversamenti pedonali rialzati nel tratto extraurbano, illuminazione migliorata e realizzazione di tre rotatorie: una all’altezza dell’intersezione con via del Lago, una alle Caldanelle e una nei pressi del parcheggio della Torraccia. Servirebbero a moderare l’andatura del traffico. La pista ciclabile a mio giudizio è un’ottima soluzione e ci potrebbe consentire di ottenere la classificazione di strada panoramica e paesaggistica, con conseguenti limitazioni del traffico pesante e della velocità».

Su Facebook, intanto, si continua a discutere della morte dei due giovani: «L’evidenza è palese – si legge in un post pubblicato sul profilo del Comitato per Campiglia – Se la strada fosse stata quella di prima, senza quei blocchetti di cemento gialli forse le cose sarebbero andate diversamente. Ci sarebbe da costituirsi parte civile nei confronti del Comune di San Vincenzo…». In un altro commento c’è chi offre una ipotetica spiegazione della discussa pista ciclabile: «L’hanno fatta per beccarsi la Bandiera blu e attirare turisti poco informati». Sul sito del Tirreno un lettore scrive: «Io via della Principessa la faccio tutti i giorni con la moto, ma da quest’anno ho deciso che per andare a casa è meglio percorrere una strada alternativa… questa è veramente pericolosa». Anche in redazione sono arrivate numerose segnalazioni. V. Bianco sostiene che i parcheggi su entrambi i lati creeranno pericoli ulteriori, mettendo in strada anche bambini, anziani, cani e poi critica gli amministratori “presuntuosi” che invece di usare il buon senso difendono il proprio operato dietro lo scudo della corretta applicazione del codice. Giovanni Santini, invece, ci scrive per rivolgersi direttamente al sindaco Biagi: «Non so se lei guida, ma chi percorre quella strada tutti i giorni rischia la propria vita e quella degli altri».
GIANNI PARRINI – Il Tirreno 29.7.2011

DIMENSIONI
La Principessa è piuttosto stretta: ogni corsia è larga 2,75 metri, il minimo previsto dal codice per le strade a due corsie con doppio senso di circolazione. La realizzazione della pista ciclabile ha limitato ulteriormente gli spazi di transito per le auto.

ILLUMINAZIONE
Molti cittadini segnalano un’illuminazione insufficiente nel tratto extraurbano, dove i lampioni sono pochissimi. Per chi viaggia di notte, pertanto, vi sono notevoli problemi di visibilità. Si lamenta anche la mancanza di attraversamenti pedonali rialzati.

ZERO ROTATORIE
Mancano delle rotatorie utili a gestire meglio i flussi di traffico e a far rallentare i guidatori. Inoltre non c’è spazio per fare inversione o per fermarsi a cambiare una gomma. La presenza dei cordoli in cemento che delimitano la ciclabile è ritenuta pericolosa.

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2 pensieri su “«Le strade killer non esistono» (Comandante Mauro Cristiani)

  1. Per una volta sono d’accordo con Cristiani….non c’entra niente la pista ciclabile con questo tragico incidente. E’ inutile dire che se la strada fosse stata quella di prima non sarebbe successo niente, perchè la strada è stata rifatta e i nuovi limiti di velocità e divieti di sorpasso sono da rispettare, senza scordarsi che è a tutti gli effetti una strada comunale, perciò, a questo punto, sarebbe come dire che se non ci fossero i platani lungo l’aurelia la gente non ci picchierebbe…. grazie bella idea e se la mi nonna avesse le ruote sarebbe un carreto!!!!

  2. La penso esattamente così! La pericolosità la fa chi guida, e l’italiano medio al volante è davvero pericoloso! Benissimo che ci sia la pista ciclabile, ci mancherebbe toglierla!

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