L’assessore Marson favorevole a un percorso partecipativo per il futuro di Baratti

«BENE HA FATTO il sindaco di Piombino Gianni Anselmi annunciando che si impegnerà a intraprendere un percorso partecipativo sul piano particolareggiato di Baratti. Sono d’accordo e intendo dargli fiducia».

Lo ha detto l’assessore regionale alla pianificazione del territorio Anna Marson intervenendo dopo le recenti polemiche sul futuro urbanistico di uno dei golfi più belli della nostra costa.

«La posta in gioco è alta – ha proseguito Marson – stiamo parlando di un territorio dal valore paesaggistico e storico così elevato da richiedere tutta la nostra attenzione.

Anche se gli interventi proposti dall’amministrazione comunale non possono certo essere definiti “cementificazione”, come qualcuno ha fatto, credo che la questione imponga un approccio prudente e condiviso prima di intraprendere qualsiasi scelta di trasformazione.

Lo stesso riordino e riuso di volumi già esistenti, se non adeguato al contesto, potrebbe produrre effetti non graditi alla collettività. Per questo auspico – conclude l’assessore – che quanto prima sia dato il via a un ascolto attivo di tutte le voci in campo, con lo scopo di ricercare, insieme, una sintesi adeguata al valore del luogo»

La Nazione 9.10.2010

«Baratti, servono scelte condivise»

L’assessore regionale Marson approva il percorso partecipativo

«Bene ha fatto il sindaco di Piombino Gianni Anselmi annunciando che si impegnerà a intraprendere un percorso partecipativo sul piano particolareggiato di Baratti. Sono d’accordo e intendo dargli fiducia». Lo ha detto l’assessore regionale alla pianificazione del territorio Anna Marson. «Anche se gli interventi proposti dall’amministrazione comunale non possono certo essere definiti “cementificazione”, come qualcuno ha fatto – ha proseguito Marson – credo che la questione imponga un approccio prudente e condiviso prima di intraprendere qualsiasi scelta di trasformazione. Lo stesso riordino e riuso di volumi già esistenti, se non adeguato al contesto, potrebbe produrre effetti non graditi alla collettività. Per questo auspico che quanto prima sia dato il via a un ascolto attivo di tutte le voci in campo, per cercare, insieme, una sintesi adeguata al valore del luogo».

Il Tirreno 10.10.2010

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