Marson: “Come si può escludere un percorso partecipativo su Rimigliano?”
“Invito il sindaco di San Vincenzo Michele Biagi ad attivare forme adeguate di partecipazione dei cittadini”
“Ribadisco l’invito pubblico da me rivolto al sindaco di San Vincenzo Michele Biagi affinché consideri l’opportunità di attivare forme adeguate di partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni all’interno della procedura urbanistica tuttora aperta relativa alla tenuta di Rimigliano”. Lo afferma l’assessore all’urbanistica Anna Marson, in risposta alle dichiarazioni polemiche del sindaco nei giorni scorsi.
“Tale invito – continua Marson – riprende una analoga comunicazione già espressa pubblicamente da parte del garante della comunicazione della Regione Toscana, Massimo Morisi, e non ho problema a confermarlo. Avrei dovuto comunicarlo prima al sindaco? Nell’unico incontro avuto con lui, alcuni mesi fa, avevo richiesto un supplemento di informazioni anche cartografiche in merito alla consistenza edilizia esistente, al suo stato e valore, per poter meglio valutare le trasformazioni ipotizzate. Sono tuttora in attesa di riceverle. Ci rivedremo a breve, e spero che sarà l’occasione buona per avere un quadro più preciso dello stato di fatto, prima di entrare nel merito delle trasformazioni e delle garanzie di mantenimento dell’area agricola della tenuta”.
“Ho comunque qualche difficoltà – dice Marson – a capire come alcuni rappresentanti di partito, che dovrebbero avere un ruolo di attori della cosiddetta società civile, possano dichiarare pubblicamente di escludere un percorso partecipativo su Rimigliano, quando la stessa legge 1 del 2005 lo prevede come elemento fondante delle procedure di pianificazione”.
L’assessore al governo del territorio dichiara poi, replicando ad affermazioni che le sono state attribuite su alcune cronache in merito alla distribuzione di ruoli tra Regione e Comuni, di non avere mai imputato la causa di questo stato di cose alla sola Legge regionale 1/05, “uno strumento di governo importante che a sei anni dall’entrata in vigore mi sto applicando, peraltro d’accordo con le rappresentanze degli enti locali, a migliorare”.
Lorenza Pampaloni
Tratto da Toscana Notizie (Agenzia di informazione della Giunta Regionale)
Sulla stampa:
«Attendo ancora le carte su Rimigliano»
San Vincenzo, l’assessore regionale Marson: «Sì al percorso partecipativo»
«Come si può escludere un percorso partecipativo su Rimigliano?». A domandarselo è l’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson in risposta alle dichiarazioni polemiche del sindaco Michele Biagi. «Ribadisco l’invito pubblico da me rivolto al sindaco di San Vincenzo affinché consideri l’opportunità di attivare forme adeguate di partecipazione dei cittadini e delle loro associazioni all’interno della procedura urbanistica tuttora aperta relativa alla tenuta di Rimigliano». «Tale invito – continua l’assessore Marson – riprende una analoga comunicazione già espressa pubblicamente da parte del Garante della comunicazione della Regione Toscana, Massimo Morisi, e non ho problema a confermarlo. Avrei dovuto comunicarlo prima al sindaco?
Nell’unico incontro avuto con lui, alcuni mesi fa, avevo richiesto un supplemento di informazioni anche cartografiche in merito alla consistenza edilizia esistente, al suo stato e valore, per poter meglio valutare le trasformazioni ipotizzate. Sono tuttora in attesa di riceverle. Ci rivedremo a breve, e spero che sarà l’occasione buona per avere un quadro più preciso dello stato di fatto, prima di entrare nel merito delle trasformazioni e delle garanzie di mantenimento dell’area agricola della tenuta».
«Ho comunque qualche difficoltà – dice l’assessore regionale Marson – a capire come alcuni rappresentanti di partito, che dovrebbero avere un ruolo di attori della cosiddetta società civile, possano dichiarare pubblicamente di escludere un percorso partecipativo su Rimigliano, quando la stessa legge 1 del 2005 lo prevede come elemento fondante delle procedure di pianificazione».
L’assessore al governo del territorio dichiara poi, replicando ad affermazioni che le sono state attribuite su alcune cronache in merito alla distribuzione di ruoli tra Regione e Comuni, di non avere mai imputato la causa di questo stato di cose alla sola Legge regionale 1/05, «uno strumento di governo importante che a sei anni dall’entrata in vigore mi sto applicando, peraltro d’accordo con le rappresentanze degli enti locali, a migliorare».
Lo strumento del percorso partecipativo ha avuto un buon successo per il piano di Baratti, attualmente è in corso per il Regolamento urbanistico di Piombino, uno strumento già usato dall’amministrazione piombinese anche per altri piani, piazza Bovio e Città Antica.
m. p. La Nazione 19.7.2011