L’assessore Marson: «Basta sindaci muratori»

«Prima comprendiamo le potenzialità storico-culturali di Baratti e poi vediamo quali sono gli interventi utili e compatibili»

In un intervista al Tirreno, l’assessore all’urbanistica Anna Marson in un’intervista affronta i maggiori problemi urbanistici. Dai porti turistici al dissestro idrogeologico. Dalla Cittadella viola al piano della costa. Da Baratti alla Val di Cornia. Dalla cultura arretrata di molti sindaci alla necessità di rivedere le commissioni edilizie, dove ci sono «persone con interessi diretti nel mondo dell’edilizia locale».

(…)
I porti. Lei ha annunciato: più posti barca, ma meno cemento. A che punto siamo?

«La legge Burlando cioè il Dpr 509/97 che prevede che qualunque privato possa presentare domanda al Comune anche in assenza di qualunque previsione portuale depotenzia di fatto l’attività della Regione. Che però si esprime sulla coerenza col Pit».

Alza bandiera bianca rispetto a quello che aveva annunciato?

«Niente affatto. Cerco di spiegare i limiti in cui siamo costretti ad operare. La vera innovazione, se permette, è un’altra».

Quale?

«Stiamo pensando ad un piano della costa che metta insieme settori finora distinti come porti, erosione costiera, concessioni demaniali, pianificazione dell’entroterra. L’intento è quello di costruire un piano della costa che non sia solo conoscitivo, ma imponga regole ben precise e coordinate».

Come sta andando la sua crociata contro il cemento?

«Quello che stiamo cercando di fare è creare una filiera di istruttorie di qualità. Ci vogliono tempo e risorse economiche e umane. Non è facile. Ma qualcosa si sta muovendo. In giro vedo alcuni sforzi per politiche urbanistiche di maggiore qualità».

Ha trovato molta resistenza da parte dei sindaci?

«Da alcuni sì, da altri no. Dipende da caso a caso. Quello che avverto è un problema culturale per cui ci sono sindaci che ritengono che ‘murare’ equivalga a promuovere nuovo sviluppo economico. Osservo che nei comuni dove ci sono stati in passato scandali edilizi importanti, penso a Capannori e Montespertoli ad esempio, oggi ci sono sindaci molto innovativi».

Ma non si tratta in realtà di potere? Prendiamo ad esempio le commissioni edilizie dove dentro ci sono spesso persone che vivono di edilizia. Si avverte a volte una rete di legami e interessi intorno al mattone. Cosa ne pensa?

«Purtroppo è vero. In molte commissioni edilizie ci sono persone con interessi diretti nel mondo dell’edilizia locale. Ci stiamo ponendo il problema e speriamo di modificare regole e criteri di nomina nelle commissioni edilizie con la revisione della legge urbanistica, la numero 1 del 2005. Devono far parte di queste commissioni persone che non abbiano interessi nell’edilizia. Mi verrebbe da dire, come gli artisti nelle commissioni “d’edilizia e ornato” della fine dell’Ottocento…».

Lei giovedì andrà a Baratti. Perché?

«Discuteremo del rilancio di Baratti partendo dalla valorizzazione archeologica e non dai progetti edilizi. Prima comprendiamo le potenzialità storico-culturali della zona e poi vediamo quali sono gli interventi utili e compatibili».

E sulla Val di Cornia?

«Il Parco della Val di Cornia è stato uno strumento importante di valorizzazione dell’area. Oggi andrebbe forse rilanciato».

MARIO LANCISI
Il Tirreno 1.3.2011

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