Lancio sui mercati internazionali delle residenze di lusso negli ex poderi Rimigliano
“Rimigliano real estate”. Il progetto della Tenuta di Rimigliano, adesso, si trasforma in un video. A fare da anfitrione è il presidente della Rimigliano Srl, il conte Gaddo della Gherardesca, che introduce gli obiettivi del progetto stesso dall’interno dell’antica dimora della sua nobile famiglia (e sua) in quel di Castagneto Carducci.
Il conte, in lingua inglese, mentre le immagini lo seguono di pari passo, mostra la cornice in cui si staglia Rimigliano: la Maremma con le sue bellezze, quali la stessa Castagneto, l’etrusca e suggestiva Populonia con il golfo di Baratti, i molti chilometri di mare di San Vincenzo e così via. Un video che lancia il progetto della Tenuta a livello internazionale. In esso si parla del recupero della tradizione (anche architettonica) maremmana, dell’importanza dell’agricoltura e del vino di pregio della zona, attraverso le parole, tra gli altri, di due dei soci della Rimigliano Srl, Piero Antinori e Ferruccio Ferragamo. Sullo sfondo le bellezze della Tenuta, il suo patrimonio paesaggistico e naturalistico, il lago, il viale dei Cavalleggeri.
Il video ha iniziato a circolare sul web dopo che l’imprenditore venturinese Maurizio Berrighi, amministratore della Rimigliano Srl, lo ha postato sul proprio profilo Facebook. Il filmato descrive il progetto attraverso le linee guida del recupero della tradizione maremmana e toscana delle campagne, dell’agricoltura, a metà tra il mare e la collina, tra le ville per ricchi e la memoria contadina.
L’audiovisivo segue all’inizio dei lavori presso il podere Le Chiusacce, in stato di avanzamento, nel quale prenderanno vita tre, quattro o cinque alloggi di grandi dimensioni (dai poco meno di 400 metri quadrati l’uno ad un massimo di 600, a seconda del numero di abitazioni) frutto del recupero del patrimonio esistente. Patrimonio esistente che è da anni al centro delle discussioni, in quanto per associazioni, comitati ambientalisti e gruppi politici esso sarebbe stato gonfiato ben oltre le reali possibilità.
Della Tenuta si parla da una ventina d’anni. A dir la verità, dagli anni ‘70; ma è dagli anni della Parmalat e della proprietà facente capo ai Tanzi che la Tenuta di Rimigliano è al centro della battaglia politica locale, regionale e perfino nazionale. Nel 2003 la Parmalat fallisce, e alla successiva asta la spunta la cordata facente capo a Berrighi, Gioia Marchi-Falck, Antonio Pecci, Piero Antinori (ai quali si sono aggiunti recentemente Gaddo della Gherardesca e Ferruccio Ferragamo), che batte la Lazzi e si aggiudica la prestigiosa tenuta di circa 540 ettari per 23,5 milioni di euro, ai accollandosi 7 milioni di debiti Parmalat.
Il progetto della nuova proprietà è meno impattante rispetto a quello Parmalat, che prevedeva 52mila mq di costruzioni. Quello attuale ne prevede circa 13.500 suddivisi nei sette poderi presenti, con un totale di alloggi (la cui superficie media sarà superiore ai 300 mq) derivanti dal recupero dell’esistente e un albergo di 6mila mq da costruire ex novo. Oltre a ciò, vi sarà spazio per lo sport, le piscine, un museo della famiglia della Gherardesca e un campo da golf, inizialmente previsto a 9 buche ma richiesto dalla proprietà (con le osservazioni al piano strutturale) a 18 buche. Gli alloggi (30-40 in tutto, più grandi ma assai meno degli oltre 100 pensati inizialmente e dei circa 70 previsti in un secondo momento) avranno costi elevati: non più 5mila euro al mq come pensato in origine, ma prezzi da stabilire per ogni singola abitazione.
Paolo Federighi – Il Tirreno 27.12.2014