Irritata la Marson «Dal Comune nessuna documentazione su Rimigliano»

«A tutt’oggi, da parte del Comune di San Vincenzo, non è pervenuta alla Regione la documentazione relativa all’approvazione della variante al regolamento urbanistico, conseguentemente gli Uffici non sono al momento in grado di apprezzare il recepimento di quanto richiesto con l’osservazione regionale e di quanto ulteriormente approfondito nel corso dei successivi incontri». A dichiararlo è stata l’assessore all’urbanistica della Regione Toscana, Anna Marson, rispondendo a una interrogazione della consigliera Monica Sgherri (Federazione Sinistra-Verdi) che chiedeva chiarimenti sulla vicenda, che a San Vincenzo ha suscitato la nascita di comitati contro l’ipotesi di costruzione di una struttura alberghiera all’interno della Tenuta agricola di Rimigliano.

L’assessore Marson ha aggiunto che «non risulta inoltre che la delibera di approvazione sia stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione. Per quanto mi riguarda spero che questo tempo sia stato impiegato dal Comune per perfezionare l’atto rispondendo in modo congruo a quanto richiesto dalle norme vigenti». L’assessore ha inoltre precisato che «se così non fosse, e se emergessero contrasti rispetto ai quali la normativa regionale vigente ci consente di adire la Conferenza paritetica, la proporremo alla Giunta».

La vicenda, ha ricordato l’assessore Marson, ha avuto inizio nell’ottobre del 2010, quando il Comune di San Vincenzo ha adottato un progetto di variante che interessa, con previsioni di trasformazioni urbanistiche, tutti e sette i nuclei poderali esistenti nella Tenuta di Rimigliano. «Tale variante – ha spiegato – conferma tutto il dimensionamento previsto della variante al Piano strutturale 2008 e nella Relazione lo articola in due parti: recupero del patrimonio edilizio esistente e Nuove previsioni. Nel primo caso si prevede che il recupero totale dei nuclei poderali per 17.000mq deve intendersi a destinazione agricola. La previsione di 150 posti letto si traduce nella relazione del regolamento urbanistico con un dimensionamento di 6.000mq».

In gennaio gli uffici regionali hanno inviato un’osservazione alla variante al regolamento urbanistico riguardante in sintesi, tra l’altro, «la necessità di approfondire il quadro conoscitivo sullo stato attuale della Tenuta e di effettuare specifiche valutazioni sulla compatibilità delle previsioni con i valori paesaggistici del contesto territoriale di riferimento relativamente ai contenuti del Piano di indirizzo territoriale (Pit) e relativa scheda di paesaggio, e con la destinazione agricola dell’area». A questa richiesta è poi seguita una serie di incontri tra la Regione e l’amministrazione comunale, per procedere ad approfondimenti. L’ultimo incontro si è svolto il 29 settembre. «Da allora – ha sottolineato l’assessore – non ci sono state più riunioni di sorta e ad oggi non ci è giunta alcuna notizia di adozione della variante». L’assessore Marson, infine ha accolto la richiesta, avanzata dalla consigliera Sgherri nella sua interrogazione, di coinvolgere la Commissione consiliare competente: «Se la Commissione dovesse richiederlo sono ovviamente a disposizione».
m. p. La Nazione 27.10.2011

Rimigliano, il silenzio del Comune irrita l’assessore Marson
«Il caso in commissione paritetica se non si rispetteranno le norme»
FIRENZE. «A tutt’oggi, da parte del Comune di San Vincenzo, non è pervenuta alla Regione la documentazione relativa alla variante al regolamento urbanistico, gli uffici non sono al momento in grado di apprezzare il recepimento di quanto richiesto».
Lo ha detto l’assessore regionale all’urbanistica Anna Marson, rispondendo a una interrogazione della consigliera Monica Sgherri (Sinistra-Verdi) a proposito dell’osservazione della Ragione e di quanto approfondito negli incontri avuti con gli ammistratori di San Vincenzo.
L’assessore Marson ha aggiunto che «non risulta inoltre che la delibera di approvazione sia stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione. Per quanto mi riguarda spero che questo tempo sia stato impiegato dal Comune per perfezionare l’atto rispondendo in modo congruo a quanto richiesto dalle norme. L’assessore ha inoltre precisato che «se così non fosse, e se emergessero contrasti rispetto ai quali la normativa regionale ci consente di adire la Conferenza paritetica, la proporremo alla giunta».
La vicenda, ha ricordato l’assessore Marson, ha avuto inizio nell’ottobre del 2010, quando il Comune ha adottato un progetto di variante che interessa, con previsioni di trasformazioni urbanistiche, tutti e sette i nuclei poderali esistenti nella Tenuta di Rimigliano. «La variante – ha spiegato – conferma tutto il dimensionamento previsto della variante al piano strutturale 2008 e nella relazione lo articola in due parti: recupero del patrimonio edilizio esistente e nuove previsioni. Nel primo caso si prevede che il recupero totale dei nuclei poderali per 17mila mq deve intendersi a destinazione agricola. La previsione di 150 posti letto si traduce con un dimensionamento di 6mila mq».
«A gennaio gli uffici regionali – ha spiegato ancora l’assessore – hanno inviato un’osservazione alla variante al regolamento riguardante, tra l’altro, «la necessità di approfondire il quadro conoscitivo sullo stato attuale della Tenuta e di effettuare specifiche valutazioni sulla compatibilità delle previsioni con i valori paesaggistici del contesto territoriale di riferimento relativamente ai contenuti del Piano di indirizzo territoriale (Pit) e relativa scheda di paesaggio, e con la destinazione agricola dell’area». A questa richiesta è poi seguita una serie di incontri tra la Regione e l’amministrazione comunale, per procedere ad approfondimenti. L’ultimo incontro si è svolto il 29 settembre. L’assessore Marson, infine ha accolto la richiesta, avanzata da Sgherri di coinvolgere la commissione consiliare competente.
Sgherri si è dichiarata soddisfatta della risposta, «perché la variante implica ricadute pesanti per il territorio. Quindi bene ha fatto la giunta regionale a procedere agli approfondimenti, così come è positiva la scelta di convocare la commissione paritetica nel caso in cui la Regione non si ritenesse soddisfatta dei contenuti della variante che sarà adottata dal Comune».
Il Tirreno 27.10.2011

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