“In difesa della Val di Cornia” Ormai è diventata una tradizione la cena del Gruppo delle Lavoriere

Buona notizia durante la serata: la Regione boccia il parco eolico tra Piombino e Venturina
Ancora una volta, come ogni anno a mezzo agosto, agricoltori e turisti insieme per denunciare i danni al territorio e per salvare il paesaggio della Val di Cornia. “In difesa della Val di Cornia”: all’insegna di questo slogan, che campeggiava a caratteri cubitali all’ingresso del piazzale, si è svolta la festa-mobilitazione promossa come ogni anno dagli abitanti delle Lavoriere, località del Comune di Campiglia situata nella piana tra la stazione ferroviaria, Campo all’Olmo e Poggio all’Agnello.
Gli abitanti della zona delle Lavoriere iniziarono la loro mobilitazione cinque anni fa quando, appoggiati dal Comitato per Campiglia, si organizzarono contro la lottizzazione autorizzata dal comune in aperta campagna, dove è stato realizzato l’impianto cementiero ex Betonval e dove il Comune di Campiglia aveva previsto altri impianti industriali. Ormai è diventato un appuntamento fisso per chi vuole salvare il territorio.
Anche quest’anno si sono riuniti nell’ampio cortile delle Lavoriere, attorno ad una lunga tavola di prodotti tipici locali e della cucina regionale italiana, e stavolta anche con il tocco spagnolo di una grande paella. Tra una pappa al pomodoro e un’anguria dei campi circostanti, è stato fatto il punto sulle numerose situazioni critiche. L’agricoltura, il paesaggio e i parchi stanno pagando le conseguenze di politiche che hanno favorito le lottizzazioni, le cave, gli impianti industriali e energetici nelle campagne. Se la crisi ha rallentato le costruzioni, non bisogna abbassare la guardia perché il consumo di suolo continua, quasi sempre sotto la spinta non di reali necessità, ma di obiettivi speculativi, mentre i regolamenti urbanistici dei comuni non sono in grado di tutelare l’ambiente e il paesaggio, ma anzi continuano a consumare risorse essenziali come il suolo, l’acqua e il paesaggio. Le fattorie storiche sono distrutte, riconvertite a usi non agricoli o cementificate, come è avvenuto a Poggio all’Agnello e come sta per avvenire a Rimigliano. Anche i parchi, che erano stati concepiti come uno strumento di tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali stanno segnando il passo e hanno perso qualsiasi progettualità positiva. In questo modo anziché favorire il turismo si diminuisce l’attrattività della Val di Cornia, hanno detto i numerosi turisti presenti.
Ai danni materiali ora rischiano di aggiungersi anche quelli istituzionali, ad esempio con il progetto di fusione tra Suvereto e Campiglia, che cancellerebbe uno dei comuni più virtuosi della zona.
Durante la serata è arrivata per fortuna anche una notizia positiva: la definitiva bocciatura da parte della Regione Toscana del progetto della WKN di un mega parco eolico che avrebbe deturpato la pianura tra Piombino e Venturina.
Gruppo delle Lavoriere
Comitato per Campiglia
Sulla stampa:
Ambiente protagonista alla festa delle Lavoriere
In tanti al tradizionale appuntamento dei comitati nella campagna venturinese Sotto accusa le politiche dei Comuni: favoriscono cemento e consumo del suolo
Ancora una volta, come ogni anno a mezzo agosto, agricoltori e turisti insieme per denunciare i danni al territorio e per salvare il paesaggio. “In difesa della Val di Cornia”: all’insegna di questo slogan, che campeggiava a caratteri cubitali all’ingresso del piazzale, si è svolta la festa-mobilitazione promossa come ogni anno dagli abitanti delle Lavoriere, località del comune di Campiglia situata nella piana tra la stazione ferroviaria, Campo all’Olmo e Poggio all’Agnello. Gli abitanti della zona delle Lavoriere iniziarono la loro mobilitazione cinque anni fa quando, appoggiati dal Comitato per Campiglia, si organizzarono contro la lottizzazione autorizzata dal Comune in aperta campagna, dove è stato realizzato l’impianto cementiero ex Betonval e dove il Comune di Campiglia aveva previsto altri impianti industriali. Ormai questa festa è diventato un appuntamento fisso per chi vuole salvare il territorio. Anche quest’anno si sono riuniti nell’ampio cortile delle Lavoriere, attorno ad una lunga tavola di prodotti tipici locali e stavolta anche con il tocco spagnolo di una grande paella. Tra una pappa al pomodoro e un’anguria dei campi circostanti, è stato fatto il punto sulle numerose situazioni critiche. «L’agricoltura, il paesaggio e i parchi – dicono i promotori dell’iniziativa – stanno pagando le conseguenze di politiche che hanno favorito le lottizzazioni, le cave, gli impianti industriali e energetici nelle campagne. Se la crisi ha rallentato le costruzioni, non bisogna abbassare la guardia perché il consumo di suolo continua, quasi sempre sotto la spinta non di reali necessità, ma di obiettivi speculativi, mentre i regolamenti urbanistici dei Comuni non sono in grado di tutelare l’ambiente e il paesaggio, ma anzi continuano a consumare risorse essenziali come il suolo, l’acqua e il paesaggio». «Le fattorie storiche – dicono ancora i promotori della festa – sono distrutte, riconvertite a usi non agricoli o cementificate, come è avvenuto a Poggio all’Agnello e come sta per avvenire a Rimigliano. Anche i parchi, che erano stati concepiti come uno strumento di tutela e valorizzazione dei beni ambientali e culturali stanno segnando il passo e hanno perso qualsiasi progettualità positiva. In questo modo anziché favorire il turismo si diminuisce l’attrattività della Val di Cornia. E ai danni materiali ora rischiano di aggiungersi anche quelli istituzionali, con il progetto di fusione tra Suvereto e Campiglia». La festa si è chiusa poi con una nota accolta positivamente dal comitato: la definitiva bocciatura da parte della Regione del progetto della Wkn di un mega parco eolico che avrebbe deturpato la pianura tra Piombino e Venturina.
Il Tirreno 12.8.2013
Parco eolico tra Piombino e Venturina, la Regione dice no
La Regione ha bocciato definitivamente il progetto della WKN di un mega parco eolico nella pianura tra Piombino e Venturina. La notizia è stata data durante l’ormai tradizionale cena del gruppo delle Lavoriere, ed è stata accolta con molta soddisfazione. Come ogni anno, agricoltori e turisti si ritrovano insieme per denunciare i danni al territorio e per salvare il paesaggio della Val di Cornia. «In difesa della Val di Cornia»: all’insegna di questo slogan, che campeggiava a caratteri cubitali all’ingresso del piazzale, si è svolta la festa-mobilitazione promossa come ogni anno dagli abitanti delle Lavoriere. Gli abitanti della zona iniziarono la loro mobilitazione cinque anni fa quando, appoggiati dal Comitato per Campiglia, si organizzarono contro la lottizzazione autorizzata dal comune in aperta campagna, dove è stato realizzato l’impianto cementiero ex Betonval e dove il Comune di Campiglia aveva previsto altri impianti industriali.
Ormai è diventato un appuntamento fisso per chi vuole salvare il territorio. Sono stati ricordate le criticità, dall’agricoltura ai parchi, dalle fattorie storiche «distrutte e riconvertite a usi non agricoli o cementificate, come è avvenuto a Poggio all’Agnello e come sta per avvenire a Rimigliano». «Ai danni materiali ora rischiano di aggiungersi anche quelli istituzionali, ad esempio con il progetto di fusione tra Suvereto e Campiglia, che cancellerebbe uno dei comuni più virtuosi della zona» hanno dichiarato il Gruppo delle Lavoriere con il Comitato per Campiglia.
La Nazione 13.8.2013