Il Tar ferma di nuovo tutto al cantiere del Bayahibe

Il Tar ferma di nuovo tutto al cantiere del Bayahibe

I lavori di completamento, autorizzati dal Comune e impugnati dai cittadini, sono stati sospesi fino al pronunciamento dei giudici il 29 gennaio
I lavori di completamento dello stabilimento balneare “Bayahibe” di via del Tirreno, accordati lo scorso 3 dicembre dall’amministrazione comunale, sono stati sospesi dal decreto di sospensione cautelare pronunciato ieri mattina dalla terza sezione del Tar. Si tratta, tuttavia, di una misura cautelare provvisoria che sospende l’efficacia del permesso di costruire e vieta ogni attività edilizia soltanto fino al 29 gennaio, giorno in cui la Camera di consiglio si dovrà pronunciare proprio sulla sospensiva, decidendo se la costruzione proseguirà oppure no.

Con il decreto emanato ieri, la Terza Sezione del Tar «accoglie – si legge nel documento – l’istanza (…) e, per l’effetto, sospende l’efficacia del permesso di costruire C72012/133 del 3 dicembre 2012, con la conseguente immediata cessazione di ogni ulteriore attività edilizia connessa al predetto permesso, sino alla Camera di consiglio in data 29 gennaio 2013».

All’audizione di ieri erano presenti, oltre al presidente della terza sezione del Tar, anche l’avvocato dei residenti del condominio Belmare di via Etruria e via del Tirreno – che da anni contestano la costruzione dello stabilimento di acciaio e cemento, di cui vorrebbero una demolizione quantomeno parziale che non pregiudichi gli equilibri ambientali e paesaggistici e che consenta di nuovo loro la vista dell’arcipelago – e l’avvocato della Società Acquachiara, proprietaria dello stesso stabilimento balneare dal 2002.

Dopo alcuni anni di stand by, con il manufatto ridotto ad un imponente scheletro d’acciaio e cemento in parte sulla spiaggia adiacente il fosso delle Prigioni, la costruzione dello stabilimento è ripresa verso la metà del dicembre scorso a grande ritmo, tanto che la parte esterna dell’immobile è assai prossima ad essere finalizzata.

Prima di tale decisione, l’assessore all’urbanistica Alessandro Bandini, tra gli scorsi fine novembre e inizio dicembre, aveva tentato una mediazione tra la proprietà e i cittadini ricorrenti, ma la Società Acquachiara non ha accettato il ridimensionamento della struttura di circa due terzi del volume attuale e la sostituzione del cemento con legno, rifiutando il progetto alternativo elaborato dai cittadini del condominio Belmare gratuitamente su richiesta di Bandini e dei tecnici comunali.

La demolizione di parte della struttura (che misura circa 300 mq di superficie) richiesta dal condominio Belmare, sarebbe stata, a livello economico, a carico della Società proprietaria, che ha già investito molti soldi nella realizzazione, mai portata a termine, dello stabilimento.

Certo è che, in tal modo, la vicenda, sotto il profilo legale, rischia di andare avanti ancora per molti anni. La “misura cautelare provvisoria” richiesta dai legali del condominio Belmare, e concessa dalla terza sezione del Tar, serve appunto a traghettare la sospensiva fino alla Camera di consiglio del 29 gennaio. Sta di fatto che, da ieri e fino a tale data, nessuno può più toccare niente nel cantiere. Con tale decreto, è stata sospesa inoltre l’efficacia del permesso di costruire del 3 dicembre scorso. Il decreto deve essere eseguito dall’amministrazione comunale. Nonostante questa decisione, il verdetto finale sul futuro del “Bayahibe” pare di fatto aperto ad ogni eventualità.

Paolo Federighi – Il Tirreno 11.1.2013

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