Il potere è mio e lo gestisco io

Il Comitato per Campiglia replica alle affermazioni dell’assessore Vito Bartalesi apparse il 23 febbraio su Il Tirreno:
Il Comitato per Campiglia ha letto con buonumore le parole dell’ assessore Vito Bartalesi che giudica “disinformate o strumentali, e persino preventive” le critiche del Comitato che usa “ l’urbanistica per una ribalta mediatica o personale“ in quanto fatto da “pseudoambientalisti che individuano nel nostro territorio una situazione di emergenza ambientale”.
A parte il fatto che l’Assessore si esprime con la solite arroganti frasi fatte del politico di professione che vive secondo il principio “il potere è mio e lo gestisco io” (ma quelli sono suoi problemi di comunicazione ed educazione), al Comitato e a molti cittadini interesserebbero delle risposte più circostanziate e precise su quanti posti di lavoro sicuri verranno creati, sulle specifiche azioni che l’Amministrazione dice di volere mettere in atto per non far morire un’altra parte del tessuto commerciale di Venturina, sul perché sembra data per scontata l’approvazione di varianti e se verranno difese strenuamente tutte o solo alcune.
In tal senso il Comitato chiede all’Assessore di attivare un incontro pubblico con la popolazione sui temi delle Varianti per non ridurre il confronto al solo Consiglio Comunale dove, sempre in base al principio de “il potere è mio e lo gestisco io”, il dibattito e il confronto di idee non esiste quasi mai e sui temi nodali viene solo dato spazio al numero dei consiglieri con il risultato inevitabile che quel che vuole il Sindaco viene sempre fatto in base al principio della autocrazia travestita da falsa democrazia.
In merito al problema della situazione ambientale e quindi anche del paesaggio rurale, l’assessore Bartalesi confonde il significato di ambientalismo, o più precisamente del neo-ambientalismo come definito da Alberto Asor Rosa, con la semplice tutela dei limiti di inquinamento del suolo, dell’acqua, del terreno, dell’inquinamento sonoro ecc., dei quali per altro già si occupa l’ARPAT senza bisogno del Bartalesi.
Se invece nella parola ambiente ci mettiamo anche il paesaggio con tutti i significati dati alla parola dal P.I.T. con valenza di Piano Paesaggistico, che come amministratore è obbligato a rispettare, è un pò difficile dire che a Campiglia, martoriata dalle cave come le vediamo, non ci sia una situazione di emergenza ambientale.
Il turismo va avanti grazie all’impegno dei conduttori di agriturismi e aziende agricole che cercano di ovviare con la loro professionalità ad un paesaggio rovinato in maniera molto evidente per le annose scelte politiche dell’Amministrazione di Campiglia e in particolare dell’assessore Vito Bartalesi che da anni già da Consigliere Provinciale, ha sempre sostenuto a spada tratta un’economia basata sull’attività di cava nel Campigliese e che ha approvato un Piano Provinciale delle attività estrattive basato su dati fasulli e inattuali e su indirizzi al dir poco disastrosi.
Pensi anche l’Assessore ai risultati dell’incontro avvenuto a Terre dell’Etruria tra operatori dell’Agricoltura, Assessore Regionale, funzionari regionali, Anselmi e Soffritti, dove alcuni interventi del pubblico e dello stesso Assessore hanno parlato di semplificazione burocratiche.
In questo senso il Comune di Campiglia deve provvedere immediatamente a fare la sua parte modificando le Norme Tecniche del Regolamento urbanistico che per quanto riguarda gli interventi in aree rurali contiene norme farraginose, mal descritte e troppo complesse, già denunciate come tali nelle osservazioni al Regolamento Urbanistico, che si trasformano in un costo eccessivo in termini di tempo tolto al lavoro e in termini di spese professionali insostenibili specialmente per i piccoli imprenditori.
Campiglia Marittima 25 Febbraio 2016
Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi
Sulla stampa:
– Il Tirreno 26.2.2016:
Il Comitato chiede un incontro con la gente
Il Comitato per Campiglia replica all’assessore Vito Bartalesi che giudica “disinformate o strumentali, e persino preventive” le critiche del Comitato che usa “l’urbanistica per una ribalta mediatica o personale” in quanto fatto da “pseudoambientalisti che individuano nel nostro territorio una situazione di emergenza ambientale”. «A parte il fatto che l’assessore si esprime con la solite arroganti frasi fatte del politico di professione che vive secondo il principio il potere è mio e lo gestisco io – scrive Alberto Primi – al Comitato e a molti cittadini interesserebbero delle risposte più circostanziate e precise su quanti posti di lavoro sicuri verranno creati, sulle specifiche azioni che l’Amministrazione dice di volere mettere in atto per non far morire un’altra parte del tessuto commerciale di Venturina, sul perché sembra data per scontata l’approvazione di varianti e se verranno difese strenuamente tutte o solo alcune. Il Comitato chiede all’assessore di attivare un incontro pubblico con la popolazione sui temi delle varianti per non ridurre il confronto al solo consiglio comunale dove il dibattito e il confronto di idee non esiste quasi mai e sui temi nodali viene solo dato spazio al numero dei consiglieri. In merito al problema della situazione ambientale e quindi anche del paesaggio rurale, l’assessore Bartalesi confonde il significato di ambientalismo, o più precisamente del neo-ambientalismo come definito da Alberto Asor Rosa, con la semplice tutela dei limiti di inquinamento del suolo, dell’acqua, del terreno, dell’inquinamento sonoro ecc., dei quali per altro già si occupa l’Arpat senza bisogno del Bartalesi. Se invece nella parola ambiente ci mettiamo anche il paesaggio con tutti i significati dati alla parola dal Pit con valenza di Piano Paesaggistico, che come amministratore è obbligato a rispettare, è un pò difficile dire che a Campiglia, martoriata dalle cave come le vediamo, non ci sia una situazione di emergenza ambientale. Il turismo va avanti grazie all’impegno dei conduttori di agriturismi e aziende agricole che cercano di ovviare con la loro professionalità ad un paesaggio rovinato in maniera molto evidente per le annose scelte politiche dell’Amministrazione di Campiglia e in particolare dell’assessore Vito Bartalesi che da anni già da consigliere provinciale, ha sempre sostenuto a spada tratta un’economia basata sull’attività di cava. Pensi anche l’assessore ai risultati dell’incontro avvenuto a Terre dell’Etruria tra operatori dell’agricoltura, assessore regionale, funzionari regionali, Anselmi e Soffritti, dove alcuni interventi del pubblico e dello stesso assessore hanno parlato di semplificazione burocratiche. In questo senso il Comune di Campiglia deve provvedere immediatamente a fare la sua parte modificando le norme tecniche del regolamento urbanistico che per quanto riguarda gli interventi in aree rurali contiene norme farraginose, mal descritte e troppo complesse».