Il Consorzio agrario di Venturina: un’occasione per ripensare la città

IL CONSORZIO AGRARIO DI VENTURINA TRA STORIA ED URBANISTICA

Gli antefatti dell’incontro pubblico del 18 Dicembre 2009

Il 24 Luglio 2009 il Comitato inviava una lettera al Sindaco e ai gruppi consiliari chiedendo chiarimenti sul rischio di demolizione che correva il Consorzio, visto che nelle tavole di indagine del nuovo Regolamento Urbanistico, questo veniva valutato come area critica.

Tramite la stampa il Sindaco sottolineava che il Comitato “si accorge in ritardo di scelte compiute da diversi anni” ( le scelte  sono del 1998, il Comitato è nato nel 2007-  n.d.r.).

Il 29 Luglio 2009, in un comunicato riportato dalla stampa, il gruppo consiliare del Comune dei Cittadini condivide le preoccupazioni espresse dal Comitato e auspica che si apra una seria discussione sull’opportunità di demolire il Consorzio.

Il 14 Agosto 2008 il Comitato invia una nuova lettera al Sindaco ( che fino a quel momento non aveva ancora risposto formalmente alla prima lettera del Comitato- n.d.r.) e al Garante della Comunicazione della Regione, della Provincia e del Circondario proponendo che sia aperto un percorso partecipato ai sensi della legge regionale sulla partecipazione (L.R. 69/2007).

Il 20 Agosto arriva al Comitato la risposta formale del Sindaco alla lettera del 24 Luglio, dove si ricorda l’esistenza di un Piano Particolareggiato dell’Aurelia approvato nel Giugno 1999 (e quindi per legge scaduto nel Giugno 2009 – n.d.r): Si afferma inoltre che “ l’ intenzione di questa Amministrazione  è di confermare tale scelta urbanistica di riqualificazione dell’area ( la “riqualificazione urbana” prevista in realtà consiste nella demolizione di tutto con l’esclusione della palazzina centrale e di due muri di facciata – nd.r.)

Il 26 Agosto 2009 l’Assessore Regionale alla Partecipazione Agostino Fragai conferma la possibilità di avviare un processo partecipativo fornendo sia al Comune che ai cittadini supporto anche finanziario, nel caso intendano presentare un progetto. ( Il Comune ad oggi non ha presentato alcun progetto partecipativo anche se ciò non comporterebbe alcun aggravio economico –  nd.r.)

Il 28 Agosto 2009 il Gruppo consiliare di Campiglia Democratica ritiene opportuno dichiarare tramite stampa , che il Comitato presenta ai cittadini “ scenari irreali”; che fare case e uffici ( veramente sono solo case – n.d.r.) non è un elemento negativo perché le persone ci trascorrono molta parte della loro vita ( le abitazioni previste dal Piano Strutturale e quelle previste nelle Aree critiche sono di gran lunga eccedenti la crescita della popolazione – ndr); che il Comitato vuol fare spendere al Comune 2-3 milioni di euro e Euro 70-80.000 l’anno per la manutenzione togliendo servizi alle famiglie. Campiglia Democratica afferma poi che il Comitato “affronta il tema con superficialità, mancata conoscenza della realtà amministrativa comunale, insinuazioni pesanti” e conclude ironicamente chiedendo al Comitato di trovare, lui,  gli investitori (ottime premesse civili e culturali per avviare il confronto ed il progetto di partecipazione richiesto dal Comitato n.d.r.).

Nel frattempo su facebook, quasi 200 cittadini appoggiano la posizione del Comitato che invita a presentare idee di uso e riutilizzo del Consorzio. All’invito risponderanno 11 persone o gruppi proponendo idee e suggerimenti.

L’incontro pubblico

Il 18 Dicembre 2009 viene organizzato dal Comitato per Campiglia un Incontro Pubblico sul tema del Consorzio che viene affrontato sotto gli aspetti storici ed urbanistici sintetizzabili nel Comunicato che riportiamo.

Sei idee per riqualificare il complesso del Consorzio agrario di Venturina senza distruggere le testimonianze storiche e architettoniche, con un forte invito al Comune di tenerne conto nella definizione del nuovo regolamento urbanistico. È stato questo il senso dell’incontro pubblico organizzato dal Comitato per Campiglia a cui hanno partecipato storici, architetti e semplici cittadini.

Le sei proposte, raccolte sulla base di un concorso lanciato qualche mese fa dallo stesso Comitato, sono state presentate da singole persone o da gruppi e consistono in progetti di recupero degli edifici e degli spazi del vecchio Consorzio agrario per finalità di interesse collettivo: un centro giovani, un centro di formazione agraria superiore, un luogo di commercializzazione dei prodotti agricoli ed agroalimentari, un centro visite a servizio dell’intera Val di Cornia, un centro d’arte di livello nazionale e internazionale; infine la proposta di trasferirvi il Museo della civiltà del lavoro attualmente depositato presso un capannone dell’area fieristica. A questa idea, illustrata da Silvia Ghignoli del gruppo Guide Costa Etrusca, corrisponderebbe un allestimento più fruibile della importante collezione di reperti del mondo agricolo.

Prima della presentazione delle proposte a tutti gli intervenuti (ma non agli amministratori, che pur invitati non si sono purtroppo presentati), il presidente del Comitato Alberto Primi ha ricordato l’impegno in favore della salvaguardia di questa struttura, mentre lo storico Rossano Pazzagli ha ricostruito la lunga vicenda dei consorzi agrari, dimostrando come essi rappresentino un elemento significativo nella storia agraria e politica dell’Italia. In generali i consorzi nacquero dalla fine dell’800 come organizzazioni cooperative per l’erogazione di prodotti e servizi agli agricoltori. Quello di Venturina sorse più tardi, nel 1937-38, nel quadro della politica autarchica del regime fascista che prevedeva l’ammasso obbligatorio del grano. L’architetto Massimo Cionini ha illustrato il piano urbanistico del Comune che risale al 1999 e che prevede la demolizione della quasi totalità del complesso per costruirvi appartamenti in edifici residenziali fino a quattro piani, mentre l’architetto senese Chiara Veneri ha mostrato alcuni casi di riuso a scopi pubblici di strutture produttive in altre parti della Toscana, come gli ex macelli di Prato e quelli di Siena.

Il dibattito che è seguito ha portato l’attenzione sulla necessità di tenere conto anche degli aspetti economici della riqualificazione, di prendere il Consorzio come un’occasione per ripensare una parte importante di Venturina per la qualità della vita, l’aggregazione e il commercio, prevedendo in quest’area qualcosa di utile per tutti, anziché un’operazione vantaggiosa per pochi.

Diversi interventi hanno stigmatizzato l’abitudine ormai inveterata di trasformare tutto in appartamenti, come a Venturina è già successo per gli ex mulini, per molte scuole, per il cinema, per l’ex delegazione comunale, ecc., con l’invito che il nuovo regolamento edilizio riconsideri il destino del Consorzio agrario, studiando meglio la sua storia ed approfittando dell’occasione per un cambio di rotta nella pianificazione urbanistica locale.

Comitato per Campiglia
19.12.09

Considerazioni e conclusioni

All’incontro purtroppo non ha partecipato alcun amministratore né alcun rappresentante di Campiglia Democratica che probabilmente continuerà a parlare per sentito dire e quindi con superficialità.

Dall’incontro è risultato evidente che il Consorzio non è un edificio abbandonato e in stato di degrado e in condizioni tali da essere abbattuto, ma che si tratta di un edificio ancora utilizzato e documento importante per la storia di Venturina. E’ apparso poi che le scelte del Piano Particolareggiato sono state fatte solo su una valutazione, in alcuni casi neanche corretta, dello stato di manutenzione degli edifici e della destinazione più o meno incongrua con l’abitato, ipotizzando di realizzare sempre e solo abitazioni e dimenticando che, secondo la disciplina urbanistica, le valutazioni di un edificio devono tenere conto della sua importanza documentaria e del suo valore storico ed architettonico. L’incontro ha messo poi in evidenza che si può procedere al recupero di edifici come il Consorzio, con la loro riqualificazione vera, e non distruzione, senza che necessariamente il Comune debba totalmente farsi carico dei costi.

E’ apparso anche chiaro che in realtà l’Amministrazione rinuncia a gestire i problemi e cerca sempre la via più facile : nel nostro caso, permette di demolire, un costruttore comprerà e costruirà case ed il Comune incasserà oneri . E’ stato anche sottolineato il fatto che quando fa comodo l’Amministrazione lamenta la mancanza di fondi ma non dice chiaramente che già ora spende annualmente decine di migliaia di euro per mantenere un museo del lavoro che è sempre chiuso. Come è stato detto in un intervento in realtà non sembra esserci alcun interesse ad approfondire un problema reale anche quando il Comune potrebbe farlo senza aggravi economici con i fondi della legge regionale 69/07

L’incontro si è concluso con la raccomandazione che l’Amministrazione riaffronti globalmente il tema del Consorzio Agrario in occasione della redazione definitiva del Regolamento Urbanistico .

Campiglia Marittima 19-12-2009

Intervento dell’architetto Massimo CIONINI

Intervento dell’architetto Chiara VENERI

Intervento di Silvia GHIGNOLI,, Centro Guide

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