Costa est: i turisti premiano mare e qualità

I contestati lavori anti erosione in Costa Est hanno funzionato. Ancora tanti stranieri presenti
Dati ufficiali non ce ne sono, ancora, ma “a sensazione” di chi col turismo lavora, sembra che la Val di Cornia abbia retto l’onda lunga della crisi economica. Tanti gli stranieri: tedeschi, svizzeri, olandesi (1117 gli ospiti presenti al villaggio Pappasole, 600 italiani). Ogni weekend, la Costa Est ospita circa 20mila persone, per un totale, stimato di 900mila. A frenare la caduta libera del gradimento natura, arte, storia e la qualità delle proposte. Questo mentre i balneari sono già molto preoccupati dagli aumenti dei canoni.
Al di là delle note di ringraziamento che arrivano alla Parchi spa, il presidente Luca Sbrilli ricorda come «dopo la 2ª Registrazione Emas del sistema parchi- musei, il premio del Paesaggio della Convenzione Europea, le Bandiere Blu… la notizia dell’accreditamento del museo di Cittadella a museo di rilevanza regionale è ulteriore testimonianza della politica che la società ha portato avanti e che mira alla qualità dei servizi culturali e ambientali».
«In un momento difficile, con scarse risorse finanziarie – specifica – tali obiettivi sono possibili solo attraverso una politica aziendale determinata e un coinvolgimento di tutti gli operatori che sanno rispondere con professionalità. Ancora una volta la Parchi ottiene riconoscimenti di alto profilo contribuendo ad aumentare la qualità e l’immagine del territorio. A parte giugno tormentato dal maltempo – conferma – luglio e agosto hanno visto flussi standard.
Considerando le diverse fonti legate al servizio cortesia, note dai consiglieri comunali, social network, ufficialmente non ci è stata fatta nessuna protesta». Ma lamentele ce ne sono state sia per la riduzione degli accessi che per l’alto costo dei parcheggi.
Riduzione degli accessi. «Rimostranze concentrate – riprende Sbrilli – nell’area poco ad est del bagno Orizzonte: si parla di ingressi in spiaggia non sufficienti, in quel tratto di 100 metri. Sul totale? Da 260 ridotti a 50, un obiettivo da raggiungere perché indispensabile. Grazie agli accessi selvaggi lavora il vento, non cresce la vegetazione, “entra” il mare e si smantella la duna. Non ci si può lamentare per qualche metro in più da percorrere».
Disabili. Difficoltà per diversamente abili e genitori col passeggini per bambini piccoli? «I disabili – dice – hanno un’area loro dedicata all’interno del parco della Sterpaia. Qui c’è una piattaforma con passerella per raggiungere la spiaggia altrettanto attrezzata. Se ne servono le associazioni, ma l’accesso è libero ai privati. Anche per questo ci fanno i complimenti in tanti – prosegue – In più tutti gli ambiti di servizio, le aree gestite dai balneari, sono attrezzate per disabili grazie anche a un consistente finanziamento regionale del 2003».
Passeggini ko. «La riduzione degli accessi – sottolinea – è stata fatta proprio per tramandare a quel bambino sul passeggino questo bene naturale che abbiamo ricevuto, per difendere il sistema dunale; un modo che può essere insufficiente, ma necessario».
Quali migliorie. «Dopo che nel 2008 il mare ha superato il ciglio della duna – spiega – unico intervento possibile dalla Provincia coi fondi regionali è l’ingegneria naturalistica sperimentale: dal primo ottobre si ricomincia da dove si è interrotto. L’intervento ha dato risultati evidenti, ai sacconi di materiale organico si è aggiunta sabbia, così la difesa dai prossimi attacchi del mare sarà migliore. In sospeso il nostro progetto per la protezione a mare della beach rock, non finanziabile per mancanza di fondi; ci vogliono altre fonti per il milione che serve».
Parcheggi. Trovare la mattina pineta e spiaggia pulite (servizi invisibili) così come usare toilette altrettanto pulite. «In più la salvaguardia di questi 10 km di costa (più gli altri due di Baratti) insieme alle forze dell’ordine, fatta da una quindicina di guardie ambientali che si occupano dei fuochi, del rispetto della duna… Il costo dei parcheggi – afferma Sbrilli – serve a finanziare anche questo».
Canoni. «In atto – conclude – un’evoluzione normativa dei costi legata alla direttiva Ue Bolkestein. E gli operatori della Costa Est pagano un canone già superiore alla media dei loro colleghi di tutta Italia»
Cecilia Cecchi – Il Tirreno 15.9.2013