Gli Etruschi e la CGIL (Corriere Fiorentino)

Uno stupito Alessio Gramolati si domanda sull’edizione fiorentina di La Repubblica di ieri come sia possibile di questi tempi (fabbriche che chiudono, operai in cassa integrazione, economia che stenta, investimenti che non arrivano) perder tempo a discutere di quattro cocci etruschi e romani trovati in mezzo al campo dove la Laika (d’accordo il Comune di San Casciano), vorrebbe costruire il suo nuovo stabilmento. Si perde inutilmente tempo (dieci anni) e si rischia di far perdere la pazienza ai manager e ai padroni della multinazionale tedesca.Fin qui Gramolati potrebbe anche aver ragione.

Sicuramente l’aveva un tempo , quando la sensibilità e l’attenzione per il consumo del nostro territorio era un valore meno importante di altri. Però poi, proprio alla fine, il segretario della Cgil si lascia un pò andare. E dopo aver scritto che non ha nulla contro gli etruschi (e ci mancherebbe altro), «popolo gaudente e laborioso», sostiene che il ritardo nella costruzione della fabbrica di camper è colpa di quelli che vedono la Toscana «unicamente come terra di buon ritiro, e non regione dove investire». Insomma quelli coi golfini di cashmere e il rustico ristrutturato in collina. Che sarebbbero poi gli stessi che non vogliono la Tirrenica costruita sull’Aurelia che taglia in due la Maremma, il rigassificatore a Rosignano davanti ai bagni, i campi «coltivati» a pannelli solari, il resort al parco di Rimigliano, i tralicci di Terna sulle colline del Valdarno, le pale eoliche davanti a Viareggio. Oppure che si fermano alle Cascine un momento a guardare quanto è brutta la scatola grigia del Nuovo Maggio.

La questione è più drammatica della contrarietà di quattro vecchietti ricchi in collina che non vedono più bene il tramonto. E purtroppo per Gramolati coinvolge tutti noi, anche se non abbiamo cashmere e villette, e neanche tramonti. Però abbiamo scoperto la bellezza, e che anche questa è una risorsa. Una volta era semplice : se un grande imprenditore voleva investire gli davi quello che voleva, consumavi (a volte sciupavi) la tua terra (anche per sempre), ma avevi lavoro. Oggi sono cambiati la nostra sensibilità, attenzione, sistema di valori.

La Solvay si è inventata Rosignano, e ha dato di che vivere a migliaia di persone. Ma oggi nessuno si sognerebbe di consegnare un pezzo di costa e di bellezza e di spiagge a una fabbrica anche se importante. Così siamo tutti stretti fra la necessità di lavorare (e pensare a uno sviluppo industriale) e l’urgenza di conservare quel che ci resta di bellezza, di storia, di cultura, di Toscana insomma.

In realtà, e qui sta l’errore di Gramolati, in entrambi i casi si pensa al futuro. E la soluzione non è scegliere fra Laika e etruschi, ma scegliere Laika e etruschi.

EUGENIO TASSINI
Corriere Fiorentino 6.10.2011

 

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4 pensieri su “Gli Etruschi e la CGIL (Corriere Fiorentino)

  1. forse danno meno permessi perchè c’é rimasto poco? Mi dispiace ma ha toccato degli argomenti che mi toccano troppo da vicino. Ci sono nel mezzo. Non parlo di San Casciano, che conosco ma non così approfonditamente. Sto parlando della Costa Tirrenica. L’autostrada se la potevano risparmiare oppure migliorare quello che già c’è.
    Rimigliano?Ci sono dietro degli interessi che nemmeno se li immagina. Vorrebbero cementificare tutto come è già successo con San Vincenzo. Ci sto a cambiare Rimigliano, ma in meglio: fare come si è fatto nel parco dell’Uccellina..turisti?Ben vengano: ma in agriturismi e bed and breakfast..non in appartamenti.
    Nella mia città stanno tenendo in vita quello zombie della Lucchini, ma nel frattempo nessuno pensa ad un’alternativa seria..sì a pale eoliche e a pannelli solari..io li metterei dappertutto..e gli scavi etruschi vengono prima..se effettivamente ci fossero. E’la mia modesta opinione. Senza rancore.

  2. anziana, ma ancora non del tutto rincoglionita osservo con stupore le prese di posizioni del mio ( per poco ) sindacato.
    Mentre non si fa lotta dura per i precari ( perché non hanno la tessera o perché non li abbiamo ancora contati?), mentre si avalla la differenza abissale nel difendere chi è garantito nel posto di lavoro da chi non lo è, è insopportabile che un Alessio Gramolati difenda senza se e senza ma posti di lavoro ‘a prescindere’ come usa dire : dagli Etruschi, dalla tenuta storica di Rimigliano , dalle colline di Campiglia mangiate dalle cave.
    Il pulpito da cui viene la predica non è quindi soltanto lo zoccolo duro del sindacato ( e del partito) a cui non è stato spiegato bene di cosa si sta parlando , ma qualcuno che dovrebbe sapere quali sono oggi le risorse per il lavoro. Se manca la cultura per questo basterebbe fare qualche riflessione sull’importanza nel futuro dello sviluppo dell’agricultura e sullo SFRUTTAMENTO dei nostri beni primari che sono le risorse storiche, paesaggistiche e artistiche , uniche al mondo.
    Siccome non penso di essere più intelligente di questi cervelloni , mi viene da pensare che ormai l’intreccio tra imprenditoria ( italiana e straniera ) e politica ( quindi anche il sindacato)sia irreversibile.
    Spero di sbagliarmi e che sia soltanto pigrizia mentale e incapacità di affrontare un mutato momento storico-economico.

  3. Condivido a pieno ciò che scrive la Pensionata Cgl.
    La prima cosa su cui dobbiamo puntare per salvare i nostri ultimi paradisi è spezzare il connubio politica-affari che tanto male sta facendo all’Italia. Proprio ad Agosto di quest’anno avevo trovato una libellula rara in Italia (Somatochlora meridionalis) e che è presente in maniera localizzata in Toscana e molto più rara nelle regioni confinanti. Questo è quanto scrissi il 18 Agosto 2011 su facebook dopo aver messo le foto della libellula: Somatochlora meridionalis. Dolci colline del Chianti: Una libellula endemica dell’area mediterranea piuttosto localizzata e meritevole di tutela (con i relativi habitat).
    Guarda caso le foto le ho scattate proprio sul borro di Paterno un centinaio di metri dal podere dove dovrebbe sorgere il magazzino Laika. Insomma ho espresso un pensiero che ritenevo giusto e sono stato subito esaudito dai “sensibili” amministratori sancascianesi.

  4. Volevo aggiungere solo una cosa
    Spesso si gioca sul discorso dei posti di lavoro e, facendo leva su questi, qualcuno vorrebbe disporre del territorio a proprio piacimento.
    Ma ci siamo accorti che è proprio questo tipo di mentalità che sta portando l’Italia verso un probabile fallimento economico-finanziario?
    Fino ad oggi si è data la colpa ai verdi di questo ma negli ultimi vent’anni (soprattutto gli ultimi dieci) i costruttori hanno dato vita alla più grossa opera di cementificazione di sempre…eppure oggi siamo a rischio default!?!?
    C’è qualcuno che può dire che i Verdi o gli Ambientalisti hanno fermato “il progresso” in Italia?….siamo veramente al ridicolo…
    Ci hanno insegnato a cambiare la macchina una volta all’anno, il televisore ogni volta che cambia la tecnologia (ogni volta ogni sei mesi) il telefonino quando diventa “brutto” (ogni tre mesi) a consumare ed a sperperare risorse che avrebbero dato da mangiare a milioni di esseri umani denutriti e qualcuno crede ancora alla favola che gli ambientalisti riescono a bloccare tutto?
    Già… i famosi lacci e laccioli tanto invocati dal nostro “magnifico presidente” al quale non crede più neanche il partito democratico (che lo ha sostenuto fino ad adesso) solo perchè è diventato anche un puttaniere volgare che ci fa fare brutta figura all’estero.
    Non ci stiamo accorgendo che stiamo perdendo contatto con le nostre stesse basi (agricoltura, pastorizia, turismo,cultura) che facevano definire l’Italia come “il bel paese”.

    Mi piacerebbe sapere:1- il Comune di San Casciano ha controllato che non ci fossero luogi nel suo territorio da dismettere? Mi sembra strano che non ci siano aree industriali dismesse che Laika poteva acquistare e riconvertire (non quasi regalati come terreni agricoli e poi riconvertiti con la bacchetta magica del comune)?

    2- Prima di procedere si è fatta una verifica ambientale della zona? e se si mi piacerebbe sapere quali specie sono state trovate (visto che quella zona la conosco abbastanza bene e che conserva diverse specie protette).

    Grazie Francesco

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