Dopo l’allarme lanciato da Berrighi, il sindaco Biagi conferma: «Rimigliano, stavolta si chiude davvero»

Le ragioni dell’impresa e quelle della tutela dell’ambiente: esigenze che, nel caso della tenuta di Rimigliano, Michele Biagi ritiene di aver tenuto insieme, «perché tempo ne è passato tanto dall’inizio di questa storia, ma è stato necessario, e alla fine ne uscirà un risultato positivo».
E’ questa la sintesi del pensiero del sindaco sanvincenzino sull’intervento pubblicato ieri dal Tirreno di Maurizio Berrighi, l’imprenditore venturinese presidente della “Rimigliano srl” che ha raccontato la storia di quest’affare, e lanciato l’allarme per il timore che dopo otto anni (e oltre 30 milioni spesi solo per la gara e il pagamento dei debiti Parmalat) ci sia un altro rinvio. In una situazione drammatica per l’occupazione ma difficile anche per gli imprenditori, soprattutto nel rapporto con le banche. In più da parte di Berrighi arriva la rivendicazione di un diritto, quello di fare impresa e di poter realizzare un progetto che – ha ricordato – era stato approvato dal Comune di San Vincenzo della giunta Roventini.

«Capisco le ragioni di Berrighi – dice Biagi – ma del resto fin dall’inizio del mio primo mandato chiarii il nostro atteggiamento, che era di totale chiusura al vecchio progetto. Serviva un nuovo piano, che comunque tenesse conto, come è avvenuto, dei diritti della proprietà insieme a quelli della tutela dell’ambiente e dell’interesse pubblico».

Così secondo il sindaco di San Vincenzo «tutto il tempo che è trascorso è stato necessario. Non si poteva fare prima: il percorso era difficile, dal punto di vista politico, tecnico e normativo, dovendoci confrontare anche con le previsioni di Provincia e Regione. Il piano poi doveva essere coerente con quello comprensoriale, ed è stato il primo passo per un riallineamento alla politica unitaria di gestione del territorio».

Nell’ultimo anno poi si è assistito al confronto-scontro con l’assessore regionale Anna Marson, e a quello con le liste civiche, sempre più agguerrite. Ma Biagi è convinto che ci si trovi davvero alla fine di questo percorso, con buona pace di chi – come appunto Marson e le liste civiche – insiste per una pausa necessaria ad avviare un percorso partecipativo. «Ribadisco il mio no – dice Biagi – ormai il tempo è scaduto. Abbiamo ascoltato tutti, rispettato tutte le procedure, incassato le osservazioni, presentato le controdeduzioni. Prossimamente m’incontrerò con l’assessore Marson per l’ultima verifica, spiegherò dati alla mano la questione del numero e della localizzazione degli edifici da recuperare. Ma a settembre andremo in consiglio comunale per concludere questa vicenda. E per concluderla positivamente. Perché la riduzione dell’edificato e dell’occupazione di suolo sono decisamente consistenti rispetto al piano Parmalat, con la garanzia di tutela ambientale legata alla gestione unitaria della tenuta, l’acquisizione pubblica dell’ex scuola materna e dell’area boscata, che sarà in regime di Anpil (area naturale protetta di interesse locale ndr) secondo la richiesta che abbiamo avanzato alla Regione».
CRISTIANO LOZITO – Il Tirreno 6.8.2011

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Un pensiero su “Dopo l’allarme lanciato da Berrighi, il sindaco Biagi conferma: «Rimigliano, stavolta si chiude davvero»

  1. Se davvero, come pare, gli elaborati sui quali il Consiglio Comunale si è pronunziato, non erano quelli sostanzialmente aggiornati che sono poi stati messi in pubblicazione e sui quali i cittadini e la Regione hanno formulato le osservazioni, sarà dura approvare definitivamente il R.U. a settembre.
    Bisognerebbe infatti ripetere l’adozione del Regolamento. La stessa cosa che si dovette fare, dopo iniziali lazzi e sghignazzi, per la variante al Piano Strutturale.
    Vedremo….

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