Poggio all’Agnello: da fattoria storica a “country & beach residential resort”
E’ auspicabile che il patrimonio architettonico che il nostro passato ci consegna non crolli sotto il degrado e sia sfruttato per le nuove esigenze del presente.
Il Resort di Poggio all’Agnello, dove un grande e antico patrimonio rurale è stato trasformato in appartamenti turistici e impianti sportivi per 800 posti letto, con una struttura costruita ex novo, ci sembra tuttavia uno stravolgimento del patrimonio storico, omologabile ad altre offerte turistiche senza carattere identitario.
Ci hanno stupito pertanto le parole del Presidente Enrico Rossi all’inaugurazione del complesso “fare strutture per la borghesia ricca e costruire ulteriori metri cubi, oltre il recupero del patrimonio esistente” con consumi di suolo qualitativamente alti e snellimento delle procedure.
Parole che risuonavano come funzionali al tema dello sviluppo economico , senza alcuna menzione ai concetti importanti di tutela, sostenibilità, identità e nettamente in contrasto con l’auspicato consumo zero di suolo.
La mentalità che incentiva operazioni di questo tipo ci fa temere per il nostro patrimonio storico e paesaggistico e anche per il futuro del turismo.
27 giugno 2011
Comitato per Campiglia
Avete ragione, ma da troppo tempo si sentoni solo discorsi e, come si sa, portano a ben poco. Avete provato a fare una denuncia all’associazione consumatori circa la pubblicità ingannevole che viene fatta di quel complesso quando si pubblicizza la spiaggia privata? Forse vale più un gesto di questo tipo di cento, bellissimi,significativi e giusti articoli a riguardo.