Centrale a biomasse e cementificio – Zucconi all’attacco

In ossequio all’impegno di incontrare almeno ogni tre mesi i cittadini, venerdì sera alla saletta comunale il gruppo di minoranza Comune dei Cittadini ha fatto il sunto di quanto svolto nel periodo di tempo dalle elezioni ed i punti nodali della propria azione politica dei prossimi mesi. «Questa maggioranza è refrattaria alle regole», è stato il prologo del discorso del capogruppo Massimo Zucconi.
Zucconi ha criticato la tendenza della maggioranza ad assicurarsi, contrariamente a quel che prevede lo statuto, la presidenza delle commissioni i consiliari che reputa più importanti. «Per noi – ha sostenuto Zucconi – i criteri per la nomina sono competenza e professionalità, mentre il documento contiene criteri generali e confusi, quando non allucinanti come l’aver svolto la carica di consigliere per almeno 5 anni. Le nomine negli enti sono di tipo politico».
La pubblicazione degli atti comunali in rete è stato uno dei cavalli di battaglia di Comune dei Cittadini. «In tutti i Comuni che si rispettino – ha detto Zucconi, gli atti pubblici sono visibili in rete da tutti i cittadini. A Campiglia, questo non è possibile neppure per i consiglieri comunali». Nel mirino del gruppo d’opposizione anche via Cerrini e la convenzione tra il Comune e la Carep per un corposo progetto di opere pubbliche (oltre 200 alloggi, una piazza, una palestra, un centro diurno per disabili e il prolungamento di via Montale) che sarebbe tuttora in gran parte disattesa.
Non potevano mancare le critiche sulla centrale a biomasse di Amatello. «E’ stato chiesto l’esito del progetto e sono stati assegnati 600 giorni d’istruttoria, quando per legge il massimo è di 180 – ha sostenuto Zucconi – quando la variante al Prg del 2008 non consente impianti eolici superiori a 60KW. Quindi non devono esserci difficoltà a rifiutare progetti per impianti oltre quei limiti».
Annunciata anche una nuova interpellanza del gruppo sui problemi idrici alle Lavoriere: «L’impianto di betonaggio necessita di ingenti quantitativi d’acqua per produrre cemento e per questo il Comune aveva richiesto di usare l’acqua dell’acquedotto. Abbiamo chiesto di conoscere i consumi. Ci hanno risposto che non lo sapevano, che dovevamo rivolgerci all’Asa. Gli imprenditori agricoli – ha proseguito Zucconi – hanno ricevuto oltre il danno la beffa, perché oltre ad avere subito una diminuzione di acqua, sono stati invitati ad usarne meno».
Francesco Rossi
15 ottobre 2009
Il Tirreno