Baratti, la «benedizione» dell’assessore Marson – La Regione approva il percorso partecipativo

«BARATTI è un’icona della costa italiana».

Anna Marson, assessore regionale all’ambiente era presente ieri all’assemblea conclusiva del percorso partecipato di Baratti Populonia. Ha aperto il dibattito, davanti ad una sala gremita, il garante delle comunicazioni della Regione, Massimo Morisi che ha ricordato le «raccomandazioni» finali su Baratti, presenti nel suo documento (pubblicate ieri su La Nazione), poi è stata la volta dell’amministrazione comunale, al tavolo con gli assessori Luciano Francardi, Ovidio Dell’Omodarme e Marco Chiarei, il sindaco non è potuto essere presente perché malato. Francardi ha spiegato punto punto il «nuovo» piano, ciò che aveva già annunciato il sindaco; e dopo gli interventi anche del pubblico, ha concluso l’assemblea l’assessore Marson.

«NON VADO a tutti i percorsi partecipati, ma Baratti era troppo importante» ha esordito la Marson, ringraziando il sindaco Gianni Anselmi che «ha accettato la sfida del percorso, non succede sempre» e un grazie anche a Morisi che il percorso lo ha seguito passo passo. «Credo ai percorsi partecipati – ha evidenziato l’assessore regionale – in Toscana ce ne sono stati, e se avviati bene e ben condotti, sono risultati importanti per esprimere un’intelligenza collettiva sul territorio in merito alla progettazione. Sono importanti quando si tratta di affrontare contesti straordinari. Baratti è un unicum anche in prospettiva regionale. È un’icona del territorio regionale, è un’icona della costa italiana; Baratti è un concentrato di storia, natura e archeologia.

QUI OCCORRE cura e cautela per valorizzare quello che abbiamo attorno. Considerando la situazione dell’industria Baratti può contribuire alla diversificazione economica, anche se non può sicuramente essere sostituiva». L’assessore Marson ha poi ribadito che «l’archeologia è la matrice delle future scelte». Poi l’augurio finale dell’assessore regionale: «Non disperdete il patrimonio del percorso partecipato». E il Comitato Giù le mani da Baratti, dopo aver espresso apprezzamento per il risultato del percorso, ha proposto al Comune di Piombino di organizzare insieme un convegno sull’economia di Baratti, su cui il Comitato sta già lavorando.

Maila Papi

La Nazione 4.3.2011

«Piano di Baratti, un salto di qualità»
L’assessore Marson plaude alle conclusioni raggiunte col percorso partecipativo

In 150 all’assemblea conclusiva: Comitato soddisfatto ma ci sono ancora molti dubbi e perplessità

Oltre 150 persone hanno preso parte, ieri pomeriggio al Perticale, all’assemblea conclusiva del percorso partecipativo di Baratti.

All’incontro, che aveva lo scopo di fare chiarezza sui nuovi orientamenti dell’amministrazione rispetto a quanto emerso dal confronto con i cittadini nel corso dei laboratori dei mesi scorsi, hanno preso parte gli assessori Luciano 

Francardi (urbanistica), Ovidio Dell’Omodarme (cultura) e Marco Chiarei (ambiente): con loro, l’assessore regionale al governo del territorio, Anna Marson, e il garante della comunicazione per quel settore, Massimo Morici.

Proprio Morici ha aperto il dibattito illustrando i punti cardine del rapporto elaborato dalla Sociolab di Firenze, quelli cioè risultati come orientamento comune dell’amministrazione e della comunità.

«Il percorso – ha spiegato Morici – si è rivelato un’esperienza importante innanzitutto per due ragioni: per l’importanza che Baratti e Populonia rivestono nella cultura italiana, emersa sempre più all’interno di quello che poteva essere inizialmente un semplice adempimento urbanistico, e poi per l’incontro di due volontà intrinsecamente politiche, che si sono trovate concordi nel legame affettivo nei confronti di un bene comune».

I risultati di queste discussioni sono stati esposti in via di legittimazione dal garante come “raccomandazioni”: tra questi l’archeologia come matrice culturale delle scelte possibili per il territorio di Baratti e Populonia, la tutela della zona, la volontà di una fruizione turistica congruente al valore dell’area, gli obiettivi relativi a ciascun punto del piano, tra cui gli interventi su pineta, Porta al Parco alle Caldanelle, campo boe e Casone.

«I piani particolareggiati – ha commentato Luciano Francardi – servono a portare attenzione specifica su un territorio di particolare pregio e cercare di approfondire maggiormente le scelte che lo riguardano, ma anche la sua manutenzione: uno dei problemi di Baratti sono gli insediamenti che nel tempo si sono sedimentati sul territorio fino a sciuparlo e contro i quali vogliamo agire. La presenza dell’uomo non deve essere mai predominante rispetto al territorio».

«Un percorso partecipativo non è sempre così facile per un sindaco eletto dai cittadini – ha aggiunto Anna Marson – Il passaggio dalla bozza del piano a quanto detto qui oggi segna un salto qualitativo consistente: Baratti è un territorio unico visto anche dalla prospettiva regionale e non solo. Non so che futuro potrà avere la Parchi Val di Cornia, ma l’idea di valorizzare il patrimonio archeologico facendone anche un punto di attrazione in grado di generare economie, mi sembra un aspetto da sviluppare: in Italia ci sono altri esempi di questo genere».

Molti gli applausi del pubblico, non tuttavia senza qualche dissenso o punto da chiarire. «Il sindaco non ci ha fatto un favore ad ascoltarci – ha specificato un’esponente del comitato “Giù le mani da Baratti” – Ascoltare i cittadini è un suo preciso dovere». «Dal 1975 vivo Baratti come operatore presso il campo boe – ha aggiunto un altro intervenuto – A mio parere, risolto il problema dell’erosione, la zona deve restare così com’è».

M. MASSEI AUTUNNALI

Il Tirreno 4.3.2011

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