Baratti: «Così si cambia il responso del percorso partecipativo» Sel chiede chiarimenti
Sinistra ecologia e libertà torna a chiedere chiarimenti alla maggioranza che sostiene. Questa volta non condivide il metodo adottato per il piano particolareggiato di Baratti, che «sembra ignorare le legittime e argomentate istanze della democrazia partecipata» evidenzia Sel.
«Il 3 agosto 2010 la giunta piombinese ha presentato il piano particolareggiato per Baratti, che ha sollevato critiche e contestazioni: si è costituito il Comitato Giù le mani da Baratti e un movimento di opinione pubblica che ha condotto l’amministrazione a indire un percorso partecipativo, percorso che ha rappresentato un forte momento di partecipazione democratica, del quale rendiamo merito a questa amministrazione – evidenzia Sel – questo percorso, che ha visto la partecipazione attiva di molti cittadini, ha portato alla stesura di un documento che l’Amministrazione comunale presenterà ufficialmente venerdì 17 a Piombino nei locali del Centro Giovani.
Il percorso partecipato non ha quindi ancora completato il suo iter, che appunto, si concluderà con la restituzione ufficiale. Il percorso partecipato, nella sua restituzione ufficiale, prevedeva per il Casone una “destinazione ricettiva e per servizi al parco archeologico”: le istanze avanzate nel percorso partecipato, erano state quasi completamente recepite. Il 13 gennaio si è invece riunita per la seconda volta la Conferenza dei servizi tra la Regione Toscana, Comune di Piombino e la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Toscana in cui si prevedono per il Casone “interventi di alta qualità alberghiera”. Si torna così alla proposta che era stata fortemente contestata nel percorso partecipativo – conclude Sel – siamo preoccupati e contrari per questo modo di procedere che sembra ignorare le legittime e argomentate istanze della democrazia partecipata». Sel chiede chiarimenti. Anche il Comitato Giù le mani da Baratti è già intervenuto mostrando tutta la sua preoccupazione.
La Nazione 16.2.2012
Cari amici del comitato “Giù le mani da baratti” e del SEL, ecco i chiarimenti che chiedete: siete proccupati per “per un modo di procedere che rivela il mancato rispetto delle indicazioni del percorso partecipativo.” Mi dispiace per la vostra delusione e per come sta andando la faccenda, ma già in altro post avevo commentato come ci siano stati già circa una decina di anni fa degli accordi ben precisi e scritti fra l’allora amministrazione comunale e il principale gruppo imprenditoriale edilizio del circondario, in merito alla “destinazione” del Casone. Ora questo accordo non potrà essere disatteso, per ovvi motivi di connivenza tra l’attuale classe dirigente del comune di Piombino e il suddetto gruppo. E’ una connivenza “oggettiva” perché altrimenti non ci sarebbe stato quell’accordo. La controparte cementificatrice ha minacciato azioni legali, nel caso quegli accordi venissero disattesi. Ora i nodi vengono al pettine..