A Poggio all’Agnello il 40% da Rta ad alloggi

«Alla fine ci siamo arrivati. L’Immobiliare Milanese S.r.L, che vede fra i soci l’imprenditore locale Maurizio Berrighi e proprietaria della struttura, passa all’incasso», afferma il movimento. La cronistoria che porterà alla variante con la quale la società potrà trasformare in appartamenti, il 40% della Rta, comincia nel 2001, quando fu progettato il recupero della struttura.
Successivamente fu stipulata una convenzione fra l’amministrazione e l’Immobiliare Milanese che prevedeva anche che l’amministrazione procurasse una concessione balneare a Baratti ad uso esclusivo della struttura. «La clausola in oggetto – afferma il movimento – era palesemente illegale, in quanto il demanio è un bene inalienabile dello Stato e non è nella disponibilità dei Comuni, e quindi non può essere dato in concessione se non attraverso regolare bando, figuriamoci attraverso una convenzione».
Richiesta rimasta inevasa, «anche perché – proseguono – – il piano particolareggiato non prevede ulteriori concessioni oltre le 2 già esistenti. Privata dell’aspettativa, l’Immobiliare nel 2012 ha scelto di ricorrere al Tar chiedendo 9.000.000 a titolo di risarcimento del danno da inadempienza contrattuale. Quando sembrava che si dovesse solo attendere la sentenza, ecco che viene presentata al Consiglio la proposta di variante che consente di trasformare il 40% della struttura da Rta a residenziale».
Nella bozza della nuova convenzione è scritto che la società si impegna a non dare attuazione alla sentenza qualora fosse favorevole, e comunque ad abbandonare il ricorso per sopravvenuta carenza di interesse. Insomma, una compensazione. Per questo il Movimento si chiede a cosa serva investire tempo e risorse nell’Ufficio di Piano, quando poi l’amministrazione propone varianti «solo per sanare pendenze con privati, trasformando parte di una struttura ricettiva in residenziale, quando proprio il Piano Strutturale prevedeva uno sviluppo turistico per l’area».
L’amministrazione basa l’operazione su un articolo del Testo unico dell’Edilizia che prevede un contributo straordinario a carico dell’impresa per opere di urbanizzazione in caso di variazioni, «stimato in € 1.480.000. Ci riserviamo di approfondire quanto tutto questo sia proponibile in termini legali, di sicuro è politicamente da contrastare questa gestione “allegra” degli strumenti urbanistici e della programmazione».
Il Tirreno – 2.6.2016