«Era meglio prima» Residenti e pendolari bocciano la stazione

Campiglia: nel mirino la segnaletica confusa, l’illuminazione e il parcheggio giudicato troppo lontano e poco accessibile.

Polemiche accese per la riqualificazione della stazione di Campiglia. Mancano gli ultimi ritocchi ma l’insoddisfazione di residenti e pendolari è alta. Dice ad esempio Beniamo Parisse: «Il risultato è una stazione poco funzionale, non solo per i posteggi dove è veramente difficile fare manovra, ma anche per la mancanza di una zona di carico e scarico merci; per non parlare delle auto che viaggiano a settanta chilometri orari e che ostruiscono la zona per posteggiare il più vicino possibile all’entrata della stazione. Sarebbe stato utile mettere dei rallentatori.

Un caos anche per i disabili che hanno a disposizione pochi posteggi nel centro della piazza e altri ben più lontani, ma sempre poco accessibili». Della stessa opinione l’edicolante Damiano Morandini: «L’illuminazione è discontinua, l’unico aspetto positivo risiede nel fatto che sono aumentati i posteggi, sebbene ci siano palesi difficoltà di manovra per gli automobilisti che devono tornare indietro nel nuovo parcheggio».

Un altro aspetto negativo di questa riqualificazione è sottolineato da Letizia Papi, residente nella zona sin da quando era bambina: «Più che di riqualificazione si tratta di una trasformazione in negativo di una vecchia stazione di campagna, sia da un punto di vista estetico che da un punto di vista funzionale. Il piazzale è un vero e proprio labirinto con una segnaletica confusa. Chi proviene da Caldanelle, per esempio, deve stare attento a non andare a dritto, perché la strada, sebbene segnalata, è senza sfondo, ma istintivamente chiunque andrebbe avanti per raggiungere la piazza centrale coi rischi del caso. Per non parlare dell’esagerata quantità di capannoni, oltretutto sfitti, che sono stati costruiti negli ultimi anni e che, oltre ad aver devastato il paesaggio, mostrano la loro totale inutilità, visto che non hanno alcuna funzionalità produttiva.

Quello che mi amareggia maggiormente è la trasfigurazione di un luogo che vent’anni fa era un meraviglioso paesaggio di campagna. Ora, affacciandomi dalla mia finestra, vedo solo zone incolte e degradate tipiche delle zone di periferia delle grandi città con la differenza che la nostra è una realtà ben diversa. Forse per riqualificare la stazione sarebbero bastati pochi semplici gesti, ovvero mantenere più treni così come il piccolo ufficio postale e fare parcheggi più accessibili. E magari, anche se può apparire una sciocchezza, sarebbe stato utile ripristinare il vecchio orologio nel piazzale che caratterizza solitamente ogni stazione. Infine, non è stato potenziato l’aspetto turistico, favorendo i collegamenti con le zone circostanti».

Polemiche anche da parte dei pendolari che, nella fretta di prendere il treno per andare al lavoro, sono stati multati a causa di una fila di posteggi col disco orario. Tuttavia il sindaco Rossana Soffritti dice che i lavori non sono ancora terminati e che mancano molti arredi (panchine, pensiline, fioriere).

Francesca Zamboni – Il Tirreno 8.11.2013

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