X-Factor per gli scavi di Vignale
Una campagna per votare il progetto e ottenere i fondi. 50’000 € di finanziamenti in palio.
Una sorta di “X-Factor” per i finanziamenti agli scavi archeologici di Vignale. Più clic arriveranno sul sito www.chefare.com, più il progetto degli scavi a Vignale avrà possibilità di aggiudicarsi 50mila euro di finanziamenti, molto importanti per proseguire la campagna. E per questo il mosaico e scavi a Vignale sono aperti al pubblico.
È iniziata la 12° campagna di scavo al sito archeologico di Vignale, lungo l’Aurelia, dove nel 2014 è stato riportato alla luce lo straordinario mosaico del IV sec. d. Cristo. Un esempio di archeologia pubblica, condivisa e sostenibile, che si finanzia attraverso una raccolta fondi, crowdfunding, e attraverso il rapporto positivo con il territorio.
Il mosaico è stato nuovamente riportato alla luce (era stato ricoperto per evitare danni), e viene visitato quotidianamente da moltissimi bambini e studenti.
«Già in questa prima settimana abbiamo ricevuto 89 bambini per visitare lo scavo e fare attività didattiche – spiega il responsabile della ricerca Enrico Zanini dell’Università di Siena – il mosaico, di grande importanza, è capace di raccontare infatti secoli di storia. Dal periodo della villa romana, infatti, probabilmente il mosaico fu poi utilizzato per una funzione diversa, forse religiosa, fornendoci interessanti informazioni sulle prime fasi della cristianizzazione.
Gli scavi recenti hanno fatto emergere infatti la presenza di alcune tombe. Siamo in presenza, probabilmente, del fenomeno conosciuto come cristianizzazione delle ville e questa è una scoperta eccezionale – prosegue Zanini – che va a inserirsi in un contesto già molto ricco dal punto di vista archeologico, colmando un arco temporale non ancora rappresentato e documentato sul territorio.
Il progetto che vogliamo portare avanti – continua Zanini – intende coinvolgere il più possibile le comunità locali sviluppando e rafforzando un contatto diretto con le persone che vivono sul territorio, coinvolgendo quindi la Val di Cornia, con le amministrazioni locali, ma anche Follonica e la Maremma».
«Per questo abbiamo deciso di partecipare al concorso nazionale «Che fare» (www.chefare.com, elaborando un nostro progetto «Interfacce» e proponendo un modello di gestione dei beni culturali di un territorio.» Al progetto erano iscritti 700 progetti, di cui selezionati solo 40. Noi siamo tra i selezionati al n. 17 – spiega Zanini -.
Collegandosi al sito www.bando-chefare.com, è possibile votare on-line il progetto per far ottenere un punteggio maggiore in vista della selezione finale. Solo i primi tre progetti saranno finanziati, per un premio di 50mila euro». Sul sito del Comune verrà pubblicato a breve l’appello per sostenere il progetto Interfacce. Sostegno al progetto e alle iniziative di scavo è stato espresso dagli assessori Paola Pellegrini e Claudio Capuano.
La Nazione 20.9.2015