Recinzione: le istituzioni difendano il Parco di Rimigliano

La vicenda della recinzione privata dei terreni del Nido dell’Aquila è un attentato al parco di Rimigliano, un ritorno indietro ad un uso esclusivo del territorio che ne impedisce la fruizione pubblica.

È incredibile che ciò avvenga dopo 50 anni dalla inaugurazione del parco, promosso non solo del comune di San Vincenzo, ma anche dagli altri comuni della val di Cornia, dalla provincia di Livorno e dalla regione Toscana. Rimigliano è pertanto un bene comune e come tale deve essere trattato, scongiurando le spinte speculative e l’uso privato.

Dopo la menomazione della parte a monte della Principessa, che doveva anch’essa rientrare nel parco secondo il piano originario, ora si comincia ad intaccare anche la parte a mare, con rischi di disboscamento e di alterazione dell’ambiente naturale.

Sosteniamo dunque l’azione di resistenza dell’amministrazione comunale di San Vincenzo, volta a ripristinare lo spirito originario del parco e ad assicurare l’uso pubblico del bosco e l’accesso alla spiaggia, libera e apprezzata da residenti e turisti ben oltre i confini regionali. Oltre al comune di San Vincenzo, ci auguriamo che anche gli altri comuni facciano sentire la loro voce e che Provincia, Regione e Soprintendenza intervengano in modo tempestivo e deciso per scongiurare il pericolo di un ritorno indietro.

Quella recinzione è davvero un precedente inquietante. Il territorio non ha bisogno di iniziative speculative, ma di difendere in ogni modo l’uso pubblico della costa, che sembrava un fatto acquisito già negli anni ’70 quando fu istituto il Parco naturale di Rimigliano, uno dei primi della Toscana.

Comitato per Campiglia