Peschi e ulivi tra le ville di Rimigliano. Ma l’agricoltura sarà penalizzata
Un lettera della Provincia di Livorno scarica sul Comune di San Vincenzo le responsabilità della scelta
Nonostante le raccomandazioni della Provincia di Livorno, il piano di Rimigliano affosserà l’agricoltura e altererà in modo irreversibile i connotati rurali della tenuta, trasformando il paesaggio e rendendo difficile la coltivazione dei terreni.
Ora è la stessa Provincia, tramite una lettera di risposta al Comitato per Campiglia ( consultabile sul sito del Comitato), a precisare i termini della questione e a prendere le distanze dalla variante urbanistica che il Comune ha approvato per rendere possibile il progetto della Società privata che ha acquistato la tenuta. La lettera è dell’8 marzo 2012 ed è firmata dal dirigente del Settore Sviluppo Rurale.
Sebbene abbia a suo tempo espresso un parere favorevole sul Piano agricolo aziendale, la Provincia di Livorno tiene a precisare che tale parere si deve intendere limitato alla sola parte agronomica e subordinato a determinate condizioni, tra le quali la verifica della conformità urbanistica degli edifici e l’obbligo per la proprietà di realizzare 11 ettari di oliveto e 5 di pescheto, con un impegno da accertare prima della eventuale concessione edilizia.
In più occasioni il Comitato ha chiesto una dimostrazione che il PPMAA presentato e approvato, garantisse nel tempo il mantenimento e lo sviluppo della Azienda Agricola come promesso dalla Proprietà e dal Comune. Ad oggi non è mai stato presentato un piano economico-aziendale che dimostrasse quanto asserito.
Questa lettera conferma quanto abbiamo sempre sostenuto, cioè che la variante per Rimigliano è negativa per il territorio, l’agricoltura e il paesaggio agrario dell’intera zona, che ancora la Provincia riconosce come “area costiera di indubbio pregio ambientale, da sempre sede di attività agricole e forestali”.
Il Comitato ringrazia la Provincia di Livorno per la risposta e si augura che i vari livelli istituzionali possano rimediare ad un piano di trasformazione urbanistica che, se attuato, modificherebbe per sempre le risorse e la realtà del Parco di Rimigliano e delle sue aree contigue.
Comitato per Campiglia
25 marzo 2012
Il Comitato per Campiglia commenta così una lettera della Provincia «che scarica – si prosegue – sul Comune di San Vincenzo le responsabilità della scelta». «Nonostante le raccomandazioni della Provincia – aggiunge il Comitato – il piano di Rimigliano affosserà l’agricoltura e altererà in modo irreversibile i connotati rurali della tenuta..
Ora è la stessa Provincia, tramite una lettera di risposta a noi (consultabile sul sito del Comitato), a precisare i termini della questione e a prendere le distanze dalla variante urbanistica che il Comune ha approvato per rendere possibile il progetto della società privata che ha acquistato la tenuta». Lettera è dell’8 marzo 2012 a firma del dirigente del settore sviluppo rurale.
«Sebbene abbia a suo tempo espresso un parere favorevole sul Piano agricolo aziendale – ricorda il Comitato per Campiglia – la Provincia tiene a precisare che tale parere si deve intendere limitato alla sola parte agronomica e subordinato a determinate condizioni, tra le quali la verifica della conformità urbanistica degli edifici e l’obbligo per la proprietà di realizzare 11 ettari di oliveto e 5 di pescheto, con un impegno da accertare prima della eventuale concessione edilizia.
Ci saranno dunque olivi e peschi intorno alle ville e all’albergone di Rimigliano? Ci pare significativa, anche in vista dei lavori della Commissione paritetica regionale, che nella stessa lettera la Provincia spieghi come “di fatto – la variante-avrebbe privato Rimigliano di tutti gli edifici ad uso agricolo destinandoli ad altro uso, creando una situazione ingestibile tecnicamente sul fronte della conduzione aziendale”».
In più occasioni, si sottolinea il Comitato «ha chiesto una dimostrazione che il Ppmaa… garantisse nel tempo il mantenimento e lo sviluppo della azienda agricola… Ad oggi non è mai stato presentato un piano economico-aziendale che dimostrasse quanto asserito. Questa lettera conferma quanto abbiamo sempre sostenuto, cioè che la variante per Rimigliano è negativa per il territorio, l’agricoltura e il paesaggio agrario dell’intera zona».
Il Tirreno 26.03.2012