«Parchi, una fondazione e più risorse» dixit il presidente della Regione
«Se la Parchi diventasse una fondazione, riuscirebbe ad attrarre più risorse e sarebbe più agevole per la Regione supportarla». Il presidente Giani ha lanciato la sua proposta durante le conclusioni della prima parte del convegno nazionale “Un patrimonio Condiviso – I Parchi val di Cornia tra passato e futuro” organizzato dal Comune di Campiglia, ieri al teatro Concordi.
Moderato dal giornalista del Tirreno Manolo Morandini, sono intervenuti la sindaca Alberta Ticciati, i sindaci di Piombino Francesco Ferrari, San Vincenzo Paolo Riccucci, Suvereto Jessica Pasquini, Sassetta Alessandro Scalzini; Massimo Zucconi, architetto, esperto di pianificazione territoriale ex presidente Parchi; Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte; Mauro Tognoli amministratore delegato Parchi; Roberto Grossi, università di Firenze; Elena Pianea Regione Toscana; Andrea Camilli Soprintendenza; Giuliano Volpe presidente Federazione consulte universitarie di archeologia.
Alla seconda parte del convegno, coordinato da Roberto Grossi, hanno partecipato Simone Gheri, direttore Anci Toscana; Sebastiano Venneri, responsabile turismo Legambiente nazionale; Roberto Di Vincenzo, presidente ISNART; Angelo Argento, presidente Cultura Italiae; Toscana Promozione, associazioni di categoria, sindacati, ministero della cultura.
Il convegno è nato per proporre una riflessione sul modello di pianificazione, valorizzazione e gestione dei beni storici, archeologici, ambientali e culturali di un’area vasta. Partendo dalle difficoltà che da una decina di anni Parchi sta vivendo e che stanno mettendo a rischio la sua sopravvivenza dal punto di vista economico e politico amministrativo. Con la prospettiva che debba recuperare quella che era sin dal principio la sua mission: tutela, gestione e valorizzazione in rete dei beni esistenti e pianificazione dello sviluppo.
«La società Parchi – ha detto Giani – è stato un modello nel far maturare bellezze e capacità attrattive della parte archeologica, museale e naturalistica di questo territorio. A mio giudizio lo sarà ancora in futuro se ci crediamo. La Regione? Avrà un ruolo attivo e sono convinto che possiamo investirci risorse, essere trade union per catalizzarne. Credo che Parchi debba cambiare dimensione societaria: da società per azioni andare verso una fondazione, forma che riesce a valorizzare le istituzioni culturali e consente di raccogliere risorse in modo più agile da privati e pubblico. La Regione avrebbe meno difficoltà, a livello fiscale e giuridico, a dare contributi a una fondazione senza finalità commerciali». Questa, ha specificato il presidente Giani, è una riflessione che i sindaci devono far maturare. E a loro ha rivolto l’invito a organizzare una conferenza programmatica sulle strategie di valorizzazione della Val di Cornia «territorio già molto attrattivo – ha concluso – ma da potenzialità maggiori».
Annalisa Mastellone – Il Tirreno