L’Etruscan Mines non si tocca. Il Comitato per Campiglia ne chiede la tutela
Finalmente è stato dimostrato scientificamente che l’insieme dei resti degli edifici della Etruscan Mines è un importante complesso monumentale di archeologia industriale e documento della storia culturale e sociale della Val di Cornia. Questo grazie alla ricerca fatta dalla dr. Elisa Carli che ha approfondito un tema non sconosciuto, ma certo nuovo grazie a documenti d’archivio inediti e di ricerche in sito. I risultati sono raccolti in maniera organica ed esaustiva nel libo presentato il 17 Settembre a Villa Lanzi.
E’ stato stimolante l’ascolto delle presentazioni di Silvia Guideri, direttore del Parco, di Cristiana Torti, docente di archeologia industriale all’Università di Pisa, e della stessa autrice che ha descritto quello che fu un investimento enorme che si esaurì nel giro di pochi anni dal 1901 al 1907. Un investimento che realizzò decine di migliaia di metri cubi di edifici, scavò quattro pozzi di estrazione, realizzò una ferrovia sopraelevata che portava a San Vincenzo, che in pratica cambiò il volto di un territorio vasto e delle comunità che furono investite da una imponente immigrazione di mano d’opera da più parti d’Italia. L’affascinante repertorio fotografico ha fatto poi capire l’imponenza ed il valore architettonico e tecnico delle testimonianze fisiche di quella che fu una grande e breve avventura e ha fatto capire come il Parco archeo-mineralogico di San Silvestro che già utilizza una parte degli edifici della Etruscan Mines debitamente restaurati, sia di fatto privato del cuore del complesso che oggi, in stato di rudere, è rimasto di proprietà privata.
Ma altrettanto stimolante è stato il dibattito seguito all’intervento del prof. Rossano Pazzagli, direttore della collana editoriale, ha voluto sottolineare proprio il fatto che questo oltre ad essere importante per la storia dell’archeologia industriale, è anche utile perché permette un approccio operativo al problema che ha voluto distinguere in tre fasi : la conoscenza, la tutela, la valorizzazione. Il libro copre il tema della conoscenza e può servire ad attivare la tutela del bene in quanto strumento di supporto scientifico per la richiesta di apposizione di vincolo su tutto il complesso. Dopo questa ricerca – ha detto rivolgendosi a Comune e Soprintendenza – le istituzioni dovranno fare la loro parte, tenendo conto che la nuova lege definisce come beni culturali anche i siti minerari di interesse storico.
L’arch. Massimo Zucconi della lista Comune dei Cittadini, ha voluto ricordare, anche come primo presidente della Parchi, che al momento del passaggio di proprietà delle cave e annessi dalla Lucchini alla Società Cave di Campiglia, sarebbe stato possibile per il Comune ottenere quanto già promesso dalla Lucchini e cioè la cessione gratuita del complesso oggetto di studio della dr. Carli. Ha quindi sottolineato il fatto inquietante che a fronte di una promessa elettorale dell’attuale maggioranza di acquisizione al demanio pubblico di tutta l’area nel giro di cinque anni, oggi, nel Regolamento Urbanistico, l’area non è neppure tra quelle delle quali è previsto l’esproprio.
Un altro intervento ha poi confermato l’importanza che il complesso delle Etruscan Mines ebbe in tutto il territorio fino ad arrivare a Livorno dove nello stesso periodo fu realizzata la più grande fonderia per il rame che trattava tutto il materiale che veniva anche da Campiglia.
L’Assessore Bertocchi ha tenuto a sottolineare la lunghezza delle procedure burocratiche necessarie ad ottenere un vincolo e la mancanza di fondi del Comune per affrontare una procedura di esproprio, stimata in alcuni milioni di euro.
A chiusura dell’incontro il Comitato per Campiglia ha preannunciato che proporrà autonomamente alla Direzione Generale l’apposizione di un vincolo che impedisca eventuali operazioni immobiliari dei privati che potrebbero essere attivate grazie anche alla norma proposta nel nuovo Regolamento urbanistico, che dà la possibilità di ricostruire tutti i ruderi e quindi anche quelli della Etruscan Mines.
Campiglia Marittima 19 Settembre 2010
Comitato per Campiglia
Il Presidente
Alberto Primi
Il 29 settembre 2010, Il Comitato per Campiglia, in una lettera al sindaco e, per conoscenza, ai capigruppi, chiede l’apposizione di un vincolo sul complesso dell’Etruscan Mines (documento pdf)
Il 29 settembre 2010, Il Comitato per Campiglia, in una lettera alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, chiede l’apposizione di un vincolo sul complesso dell’Etruscan Mines (documento pdf)