Le rassicurazioni di Rossi, la posizione del Forum e le preoccupazioni dei sindacati su Rimigliano
Rossi: «Tranquilli, tempi rapidi»
Il Presidente della Toscana Enrico Rossi non raccoglie le provocazioni del Pd della Val di Cornia che aveva aspramente criticato la decisione della giunta regionale (di cui pare superfluo ricordarlo, ma lo stesso Pd ne fa parte come partito di maggioranza) e invita tutti ad una maggiore collaborazione. La commissione paritetica interistituzionale potrà dare «contributi al miglioramento» del progetto di variante urbanistica per la Tenuta di Rimigliano «con spirito costruttivo»: lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, difendendo la scelta di porre all’esame della commissione la variante approntata dal Comune di San Vincenzo per la realizzazione di 120 appartamenti e un hotel.
Come è noto la posizione della Regione è stata contestata dal Pd della Val di Cornia che si è schierato dalla parte dell’amministrazione comunale di San Vincenzo.
«Lo faremo in tempi rapidissimi», ha aggiunto Rossi ricordando che «su una decina di ricorsi alla commissione paritetica in tutti i casi si è usciti con pareri unanimi, e quindi si è trovato un punto di equilibrio. Mi sembra che questo sia giusto».
Il governatore Rossi ha espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal Comune in passato: «Quando la tenuta era nelle mani di Parmalat — ha ricordato — c’era una lottizzazione a fine anni ‘90 che prevedeva volumetrie due volte e mezzo superiori all’esistente. Chi ha rimesso in discussione quella cosa molto impattante ha diritto ad avere un riconoscimento del lavoro fatto».
La Nazione 13.03.2012
Il Forum del Centrosinistra: «Rimigliano, il Pd sbaglia i conti». «Altro che tagli ai volumi edificabili, ci sono 4000 mq di seconde case»
L’intervento della federazione piombinese del Pd sulla questione Rimigliano, ha stuzzicato la reazione del Forum del Centrosinistra. «Constatiamo con amarezza – affermano i consiglieri Maurizio Viliani e Nicola Bertini — che una parte del Pd della Val di Cornia s’è adeguata alle posizioni di Biagi ed evoca denunce alla Regione “colpevole” dell’attivazione della Conferenza paritetica interistituzionale. I
l Presidente della Regione Enrico Rossi, fa valere il sistema di controlli che esiste ancora sulla coerenza tra i vari livelli di pianificazione, ma una parte del Pd della Val di Cornia lo delegittima esaltando un modello di “sviluppo” che ha fallito ormai ovunque e al quale nessuno crede più. Puntare, non sulle seconde case, ma sull’agricoltura di qualità e sull’agriturismo diffuso è una scelta politica innovativa per un territorio rimasto ingessato in logiche stantie.
Ci vuole senso delle istituzioni e un po’di coraggio.
Evidentemente è chiedere troppo. Ecco pertanto un documento strano sia per il sostegno a dichiarazioni obiettivamente particolari del primo cittadino di San Vincenzo, sia per l’enorme massa di inesattezze a proposito dei dettagli del progetto che si riscontrano nel testo.
Sarebbero stati “rimessi in discussione diritti edificatori acquisiti da parte della proprietà”, peccato che non siano mai stati acquisiti diritti edificatori da parte della proprietà. Come ha spiegato benissimo Massimo Bandini, Pd, in Consiglio Comunale illustrando il caso del Paradisino, è il permesso a costruire che determina il diritto edificatorio, in sua assenza al più, qualora sia presente una convenzione firmata dalle parti, si può parlare di “aspettativa qualificata”.
Il fatto è che non solo non c’è mai stato permesso a costruire ma neppure una convenzione firmata dalle parti pertanto non c’è neppure “l’aspettativa qualificata”. Consigliamo a quella parte del Pd che ha inviato il documento di mettersi d’accordo con Bandini. Il conto delle volumetrie del documento del Pd inoltre non torna. Nessun coraggioso e draconiano taglio alle volumetrie, una semplice contrattazione che ha portato a trasformare 9.000 mq di rta in 4.000 mq in più di seconde case.
Detto per inciso, i 6.000 mq di albergone rimasti e le migliaia di mq di conversioni di baracche e pollai in case occuperanno suolo nuovo, non saranno loft in mongolfiera.
Manca invece una pur minima riflessione sul fatto che una progettazione pubblica pagata con i soldi dei cittadini e durata otto anni, si sia dimostrata così incoerente, fragile e inconciliabile con gli strumenti urbanistici provinciali e regionali.
La rivolta della Val di Cornia è dunque priva di argomenti e si contraddice con le dichiarazioni ufficiali dei suoi stessi esponenti. Leggendo il documento si ha la percezione di un grave ritardo di alcuni politici di zona nell’analisi della crisi economica e dell’incapacità di elaborare nuove idee di futuro per assicurare lavoro e dignità a questo territorio».
La Nazione 13.03.2012
I Sindacati FILLEA-CGIL, FILCA-CISL E FENEAL-UIL: «Siamo preoccupati: sono a rischio oltre trecento posti di lavoro»
«Siamo preoccupati per i posti di lavoro». A intervenire sulla questione Rimigliano sono i sindacati della Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil che, in merito alla decisione della Regione di istituire la Commissione paritetica hanno espresso «grande preoccupazione per la ricaduta occupazionale che questo ulteriore rinvio può rappresentare sia in termini di perdita immediata di posti di lavoro, sia nei termini di una mancata occupazione che altrimenti verrebbe garantita.
Si parla di oltre 300 posti di lavoro tra opere di cantiere e lavoratori del turismo» commenta Giorgia Beltramme per la segreteria Fillea Cgil al termine dell’assemblea dei lavoratori della ditta Berrighi Costruzioni, l’azienda che dovrebbe realizzare il progetto.
«Tenuto conto che: tale progetto rappresenta certezza occupazionale per tutti i lavoratori coinvolti, a partire dai dipendenti della ditta “Berrighi Costruzioni”, oltre che essere un volano di sviluppo e di crescita per il territorio di San Vincenzo, ma più in generale per la Val di Cornia, riteniamo necessario che le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, gli enti locali interessati e le forze politiche si incontrino, per valutare l’impatto che la scelta operata dalla Regione ha sul piano della tenuta occupazionale, sociale e imprenditoriale e per accelerare l’iter dei lavori della commissione.
Inoltre chiediamo al sindaco di San Vincenzo per poter prendere in considerazione ogni iniziativa anche comune al fine di mantenere alta l’attenzione su questa vicenda che non sembra mai arrivare al termine».
La Nazione 13.03.2012
Rossi difende lo stop al piano. Allarme occupazione dalla Cgil
La commissione paritetica interistituzionale potrà dare contributi al miglioramento della variante urbanistica per la Tenuta di Rimigliano, con spirito costruttivo. Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha difeso la scelta della giunta regionale di rinviare all’esame della commissione il piano, già approvato dal Comune di San Vincenzo, per la realizzazione di 120 appartamenti e un hotel nella tenuta di 560 ettari lungo la via della Principessa.
La posizione della Regione è stata contestata dal Pd della Val di Cornia che si è schierato dalla parte del Comune, e il sindaco Biagi ha più volte ribadito che la decisione della Regione appare illegittima. Secondo Rossi i lavori della commissione paritetica saranno rapidissimi. Il governatore ha poi espresso apprezzamento per il lavoro svolto dal Comune di San Vincenzo in passato: «Quando la tenuta era nelle mani di Parmalat – ha ricordato – c’era una lottizzazione che prevedeva volumetrie due volte e mezzo superiori all’esistente. Chi ha rimesso in discussione quella cosa molto impattante ha diritto ad avere un riconoscimento del lavoro fatto».
Il nuovo stop al progetto Rimigliano, intanto, viene criticato dalla Fillea-Cgil provinciale, sindacato degli edili. «Esprimiamo grande preoccupazione per la ricaduta occupazionale che questo ulteriore rinvio può rappresentare sia in termini di perdita immediata di posti di lavoro, sia nei termini di una mancata occupazione che altrimenti verrebbe garantita – si legge in una nota di di Giorgia Beltramme della Fillea – Si parla di oltre 300 posti di lavoro tra opere di cantiere e lavoratori del turismo».
Il comunicato della Fillea arriva al termine dell’ assemblea dei lavoratori della ditta Berrighi Costruzioni, l’azienda che dovrebbe realizzare il progetto. «Tenuto conto che tale progetto rappresenta certezza occupazionale per tutti i lavoratori coinvolti, a partire dai dipendenti della Berrighi Costruzioni, oltre che essere un volano di sviluppo e di crescita per il territorio di San Vincenzo, e più in generale per la Val Di Cornia, riteniamo necessario – afferma Beltramme – che le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, gli enti locali interessati e le forze politiche si incontrino, per valutare l’impatto che la scelta della Regione ha sul piano della tenuta occupazionale, sociale e imprenditoriale e per accellerare l’iter dei lavori della commissione».
Il Tirreno 13.03.2013