Cave di Campiglia: osservazioni del CxC alla Regione Toscana

Spett.le REGIONE TOSCANA
Settore VIA – VAS – Opere pubbliche di interesse strategico

Oggetto: Variante al progetto autorizzato della cava di inerte calcareo denominata “Monte Calvi” presentato dalla società Cave di Campiglia S.p.A

Nello studio di incidenza della variante in oggetto si legge al punto 6.11 che verrà mantenuto il numero di impiegati e operatori attuali (40 dipendenti)

Si legge ancora che alla data di presentazione della variante rimanevano da scavare mc. 3.000.000 circa di inerte calcareo e che con la variante proposta tale volume verrà scavato nel triennio 2015-2018

Sempre nello studio di incidenza si legge al punto 6.17.1 che al momento della presentazione della Variante la risistemazione delle aree era priva di rinaturalizzazione ed era stata realizzata la sola risistemazione morfologica e solo per il 70% di quanto previsto dal Piano.

Al punto 6.17.2 si dichiarava che le tecniche di ingegneria naturalistica utilizzate fino ad ora non hanno dato risultati soddisfacenti.

Al punto 6.17.3 si prevede una risistemazione della cava come geoparco con la presunta probabile installazione anche di 1 impianto eolico e, nel settore 6, di un impianto a pannelli fotovoltaici.

Dalla relazione del Collegio Cave di Campiglia Marittima del 2015, si ricava che dall’Agosto del 2002 al 31-12-2014 sono stati estratti circa mc. 4.500.000 pari una media annuale di circa mc. 360.000.

Da quanto sopra elencato il Comitato per Campiglia

OSSERVA

  1. Considerando che il numero di maestranze addette resta quello attuale e che con quelle risorse umane fino ad oggi si sono scavati mc./anno 360.000, non si capisce come si possa raggiungere una quantità scavata praticamente triplicata. Le relazione non specificano tecniche particolari che giustifichino questo potenziamento del 33% del materiale scavato. Inoltre non si danno spiegazioni circa la destinazione di tali quantità che rischiano, se scavate e non vendute, di non avere neppure aree di stoccaggio.
  2. Considerando che l’attuale risistemazione della cava è in ritardo sulla risistemazione morfologica ed è totalmente assente la rinaturalizzazione, non si trova nessuna indicazione in merito ai tempi di realizzazione del geoparco, considerando che oltretutto la Variante propone soluzioni più interessanti ma anche forse più complesse e lunghe da realizzare.
  3. I tempi calcolati in un triennio (2015-2018) per raggiungere il volume degli scavi ammessi entro la scadenza della concessione 31-12-2018, sono comunque irrealizzabili essendo già alla fine del 2016 e alla data di scadenza della concessione è impossibile che sia avvenuto anche il completamento della risistemazione delle aree, comprese le demolizioni di quanto afferente all’attività estrattiva. Si ritiene allora impossibile il rispetto dei tempi riportati nella Variante (2018) e ne consegue una inevitabile proroga dei tempi di scadenza della concessione qualora la variante venisse approvata.
  4. In sintesi la Valutazione di impatto ambientale non può avere esito positivo mancando un elemento sostanziale quale è la data nella quale cesseranno le escavazioni e l’area sarà rinaturalizzata, data che comunque deve rispettare la scadenza della validità del Progetto autorizzato il 6 Agosto 2002, vale a dire il 31 Dicembre 2018.

Comitato per Campiglia
Arch. Alberto Primi