Cadono pini in via della Principessa
Sembrano non finire i problemi ed i pericoli sulla via della Principessa. Oltre ai rischi connessi alle ristrette carreggiate, per far posto alla pista ciclabile, ora ci si mettono anche i pini che costeggiano la strada ad aumentare le preoccupazioni di quanti si trovano a percorrerla.
In questi ultimi giorni, infatti, sono caduti vari pini sul lato monte della Principessa, in una zona compresa tra le adiacenze di Botro ai Marmi (ingresso Dog beach) e l’incrocio con via delle Caldanelle, ossia con la strada che conduce al Park Albatros.
Tutti gli alberi in questione, abbattutisi per cause non ancora accertate ma comunque senza l’intervento umano, sono caduti verso l’interno della pineta senza interessare la sede stradale o i parcheggi realizzati lungo la via della Principessa.
Proprio poche decine di metri prima della curva che immette a via delle Caldanelle, si trova il potenziale pericolo maggiore: un pino di grosse dimensioni completamente sradicato e caduto, fortunatamente, all’interno della tenuta di Rimigliano, proprio al bordo della banchina riservata ai parcheggi in via della Principessa. Fortunatamente, appunto, perché se fosse caduto sulla strada, vi sarebbe stato un rischio gravissimo per l’incolumità delle persone. Lì nei pressi, vi sono poi altri alberi in bilico, in procinto di cadere. Diversi altri pini, ormai secchi, minacciano di far precipitare verso la strada i loro rami, anche di grosse dimensioni.
Al momento non sono state chiarite le cause degli abbattimenti. Sia il Corpo forestale che l’Ufficio tecnico del Comune, ignari della caduta degli alberi, fanno sapere che invieranno già in queste ore le rispettive squadre a fare controlli per poi decidere gli eventuali interventi del caso.
Paolo Federighi – Il Tirreno 6.8.2011
Un commento »
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Anche nel bosco lato mare ci sono diversi pini caduti e pericolanti. Alcuni vicinissimi alla pista ciclabile, destinati a cadere nel futuro prossimo, speriamo non in testa a qualche sfortunato fruitore della pista stessa.
In questo caso il colpevole sarebbe senz’altro individuabile nell’Ente Parchi della Val di Cornia (presidente Sbrilli) che due anni fa ha venduto il bosco per 6.600 euro, inserendo in contratto alcune clausole che, ovviamente, la ditta acquirente si è ben guardata dall’osservare e che, cosa assai più grave, né l’ENTE PARCHI né la FORESTALE hanno impedito o sanzionato.
Dal Contratto di vendita…………………………………..
Punto 5.) LE PIANTE DI ROVERELLA, SUGHERA ED ACERO PRESENTI DOVRANNO ESSERE SALVAGUARDATE;
Punto 6.) LE PIANTE DI PINO DOMESTICO CHE SI PRESENTANO SECCAGINOSE, SECCHE O DIVELTE DOVRANNO ESSERE TAGLIATE e trasportate fuori dal bosco ;
Sono stati tagliati solo querce sughere e aceri (quelli che dovevani essere salvaguardati).
In compenso non è stato tagliato e portato via neppure un pino. Neppure quelli già caduti. Li hanno lasciati dov’erano. D’altronde è legnaccia che non si vende, chi ce lo faceva fare?.
Come il contratto sia stato osservato lo potete vedere qui:
http://rimigliano.blogspot.com/2009/05/stanno-devastando-il-bosco-del-parco-di.html